Calcio C, i quadri del settore giovanile del Cesena

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Il Cesena ha annunciato i quadri del settore giovanile selezionato. Sette conferme, due ritorni e un ampio rimpasto interno. Si presenta così, al via della stagione 2019/20, lo staff dei nove allenatori che guideranno le squadre selezionate del settore giovanile bianconero. Sono solo due i tecnici che, rispetto allo scorso campionato, hanno conservato la stessa squadra: nome diverso (da Juniores a Berretti) ma stessa formazione (i 2001 e 2002), quella alle porte della prima squadra, per Giovanni Ceccarelli. Oltre a lui, è Roberto Biserni l’altro ad avere ereditato la stessa selezione, gli Allievi 2004 che prenderanno parte al campionato under 16.


I ritorni a casa sono quelli di Filippo Masolini (dal San Marino), che assume la guida dei 2003 (Allievi under 17), e Alessio Serafini (dal Rimini) che allenerà i 2007 (Esordienti under 13). Le due squadre Giovanissimi vanno ad Alessandro Teodorani (che avrà i 2005) e Andrea Samorini (2006) mentre a Gianluca Leoni è stata affidata l’altra formazione degli Esordienti, quella dei 2008. Le due selezioni dei Pulcini, infine, saranno nelle mani di Luca Locatelli (i 2009) e Simone Confalone (i 2010).
“Due sono state le linee guida che hanno ispirato queste scelte - dichiara il responsabile del settore giovanile, Davor Jozic -. C’è tanto da lavoro da fare e pertanto ho puntato sull’esperienza: questo spiega i ritorni di Masolini e Serafini, che conoscono già l’ambiente del Cesena. Dall’altro lato non dobbiamo dimenticare la nostra missione di far crescere i ragazzi e pertanto ho voluto che alcuni tecnici tornassero ad allenare i più piccoli. Discorso diverso per Ceccarelli, che negli ultimi anni ha sempre lavorato nelle fasce più alte per prepararle al mondo dei grandi”.
Appartenenza e rapporti col territorio: il mantra ripetuto dal presidente dell’Accademia Calcio Cesena, Aurelio Manuzzi, è lo stesso che torna nelle parole di Jozic: “Dobbiamo ricreare l’attaccamento alla maglia bianconera, che negli ultimi tempi si è un po’ perso. Per riuscirci va fatto un lavoro anche sui genitori, facendo capire che il loro figlio può crescere benissimo nel Cesena senza per forza dover, a dodici o tredici anni, farsi ammaliare dalla chiamata di un club di serie A. E poi dobbiamo ripristinare, anzi lo stiamo già facendo, il rapporto con le altre società del nostro territorio, che ci aiuteranno a scoprire e coltivare i migliori talenti”.

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