Calcio C, Gaburro contestato e amareggiato: «Il mio Rimini non è stato all'altezza» GALLERY

Marco Gaburro per la prima volta in stagione si presenta in sala stampa visibilmente amareggiato. E’ stato contestato duramente durante la partita da un pubblico molto nervoso, poi nuova razione di fischi al termine con tutta la squadra. L’allenatore del Rimini scuote la testa: «Una sconfitta brutta, penso che non abbiamo fatto una prestazione all’altezza e siccome io sono il responsabile mi prendo la responsabilità. Abbiamo fatto tanto e male, sono più deluso da quello che non siamo riusciti a fare piuttosto di quello che abbiamo concesso. Il gol subìto poi è stata l’ennesima frittata, in casa quest’anno è successo troppe volte».

Il tecnico veneto cerca spiegazioni razionali e convincenti per la debacle: «La squadra ha reagito in maniera scomposta quando è andata sotto, prima ha fatto una partita un po’ chiusa, un po’ bloccata, ma non l’ho vista in difficoltà, il problema è stato dopo lo svantaggio perché purtroppo la volontà c’era ma quando si affrontano squadre che si devono salvare e vanno in vantaggio diventa dura».
Rimini battuto e poco reattivo: «Non ho una risposta, abbiamo avuto anche delle belle reazioni. Spesso questa squadra ha avuto bisogno di schiaffoni per reagire. Onestamente il clima era surreale: una squadra che si ritrova sotto a mezzora dalla fine l’ho vista non riuscire a trovare dentro di sè le motivazioni e la forza, più la forza, per fare un finale diverso. Poi il 2-0 ti ha tolto ogni speranza, ma non c’eravamo». Ora bisogna guardare solo avanti: «Dobbiamo lavorare e guardarci in faccia, mi pare di capire che la situazione sia esattamente come prima. Bisogna prendere atto che conterà quello che si farà da qui alla fine, purtroppo non abbiamo sfruttato la giornata per guadagnare un po’ di margine in più. Non bisogna confondere il percorso fatto dalla squadra con la partita singola, la squadra deve pensare alle prossime cinque partite».
La cosa peggiore è la mancanza di spirito. «È una catena, è difficile. La squadra non lavora male e lo spirito tra i ragazzi è positivo – sottolinea Gaburro - poi quando giochiamo qui sembra che ci pesi tutto e non riusciamo a trovare quella spensieratezza che dovremmo avere. Un conto è dirlo e un conto è entrare dentro le loro teste. Non possiamo dire di averlo fatto oggi (ieri, ndr)».

fotoservizio Diego Gasperoni

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui