Calcio C, Elisa Tassinari se ne va: l'Imolese perde una colonna portante

Calcio

Il segnale che l’Imolese di Spagnoli voleva fare sul serio, ovvero puntare a salire in C, è sempre stato indicato da tutti come l’arrivo nell’estate 2015 del “Rulo” Ferretti con la maglia rossoblù. Tutto vero, per carità, ma è anche vero che quell’arrivo fu preceduto a metà maggio da un altro acquisto che, a 7 anni di distanza, è stato altrettanto importante non solo per l’operatività ma anche per la gestione quotidiana dell’Imolese dell’era Spagnoli. Nel maggio 2015 a Imola sbarcò Elisa Tassinari come segretaria generale. L’ex Bellaria ha chiuso la sua esperienza con l’Imolese domenica, salutando quel Bacchilega che è stata la sua (spesso) prima casa, visto che tante volte il sabato sera capitava di passare dalle parti del centro sportivo e vedere la luce accesa nel suo ufficio. Un legame forte, quello che si era instaurato negli anni fra la Serie D e la Serie C con la famiglia Spagnoli: un rapporto cementato dai pranzi quotidiani nel ristorante del centro tecnico Bacchilega dove fra un boccone (anche due, nonostante il fisico faccia pensare ad una assoluta moderazione a tavola) si parlava di calcio e della gestione di una società che stava crescendo, provando magari a spegnere sul nascere quegli incendi presidenziali che in certi momenti dell’anno scoppiavano se i risultati non arrivavano. Incendi che poi divampavano regolarmente da una stagione all’altra: Baldini e Dionisi due casi estivi esemplari, con il “pompiere” Tassinari a cercare in qualche modo di tenere tutto sotto traccia durante le estati nelle quali c’era poi da organizzare il casting degli allenatori. In questi 7 anni, Ferretti, Lanini e De Marchi a parte, alla fine Tassinari è stata il “centravanti” che ha segnato con più regolarità, visto che ogni volta che c’erano documenti da preparare/interpretare o rapporti con la Lega Pro da tenere è toccato a lei metterci lo zampino decisivo per far sì che l’Imolese non avesse mai sgradite sorprese. Un lavoro a tutto tondo (in cui, in piena epidemia Covid, c’è stato anche da fare le lavatrici della prima squadra) condotto da quell’ufficio al Bacchilega che l’ha vista anche nel ruolo di “tessitrice” di rapporti con l’ufficio sport del comune di Imola, soprattutto nei periodi di “grande freddo” con Spagnoli che si sono presentati periodicamente ogni anno. Segretaria generale, diplomatica “accreditata” in Comune, pompiere e lavandaia: c’è stato di tutto nei 7 anni di Tassinari in rossoblù, che si sono chiusi con la sconfitta di domenica con il Montevarchi, ultima volta in cui ha visto l’Imolese dagli spogliatoi del Galli, da quella che è stata la sua postazione fissa nel suo “settennato”. Un “settennato” vissuto lontano dai riflettori, tanto da non voler mai essere citata o nemmeno salutata da un articolo come quello che avete appena concluso.

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