Per il quarto anno consecutivo il Cesena si è malinconicamente congedato con una sconfitta in casa. Se nel 2019-2020 (Cesena-Vicenza 1-3) inattesi erano stati i tempi della chiusura, anticipata a causa del Covid, negli ultimi tre anni impreviste sono state le modalità, quando sarebbe stato sufficiente un pareggio per proseguire la corsa nei play-off. La sconfitta interna è stata del resto una costante che ha macchiato il cammino del Cesena da quando nel 2019 è tornato in Serie C.
Manuzzi troppo ospitale
Le ragioni di questa tendenza sono difficili da spiegare, non potendo credere che un pubblico ammirevole e così numeroso come quello che segue il Cavalluccio possa costituire un fattore negativo e trasformare il Manuzzi in una casa troppo accogliente per gli ospiti. Anche perché rovesci interni si sono puntualmente verificati durante il periodo del lockdown, quando gli spalti erano deserti o semivuoti. Non solo i ko casalinghi non sono mai stati così frequenti e decisivi come in questi tempi, ma anche il rendimento generale tra le mura amiche è stato inferiore a quello tenuto in trasferta, come mai si era visto nella storia del Cesena. Negli ultimi quattro campionati (play-off compresi) le sconfitte interne complessive (20) hanno superato quelle esterne (17), come pure le vittorie esterne (34) sono state superiori a quelle interne (32). Quanto ai punti conquistati, il bilancio dice 124 fuori e 118 in casa.
Dal Fano al Lecco
Questo andamento schizofrenico si è riscontrato in tre campionati su quattro, con solo il penultimo a fare da eccezione. Nel dettaglio le sconfitte interne ed esterne: 2019-’20 (6-5), 2020-’21 (8-4), 2021-’22 (2-6) e 2022-’23 (4-2). Sconfitte al Manuzzi anche umilianti come contro Fano (0-4), Legnago (0-3) e Imolese (0-2) e pure decisive negli scontri diretti contro Modena (1-2) e Reggiana (1-2), oltre a quelli con Matelica, Monopoli e Lecco nei play-off. In compenso solo due ko esterni nel campionato appena concluso (l’ultimo quasi sei mesi fa a Lucca) costituiscono il nuovo record assoluto per il Cesena. Analogo è il bilancio squilibrato tra le vittorie interne ed esterne nel 2019-2020 (3-4), nel 2020-2021 (7-9) e nel 2022-2023 (11-13), tranne nel 2021-2022 (11-8). Tra i colpi corsari si ricordano quelli record in casa del San Donato Tavarnelle (1-6), a Mantova (0-4), a Teramo (0-4) e quelli sentiti a Rimini (0-1) e ad Ancona (0-3). Inoltre gli ultimi 13 successi stagionali in trasferta sono diventati un altro record nella storia del Cavalluccio.
Si festeggia solo in trasferta
Fino a 4 anni fa mai il Cesena aveva incamerato più vittorie in viaggio che a domicilio, al massimo si erano equivalse come nei campionati 1989-’90 (3) e nel 2011-’12 (2) entrambi in serie A. Solo un’altra volta, invece, gli scivoloni casalinghi avevano superato quelli in trasferta (5 a 3) nella stagione 2009-2010, peraltro coronata con la promozione in A grazie al successo a Piacenza dopo il colpaccio fondamentale a Lecce. Smaltita (a fatica) la delusione generale, il Cesena ripartirà per il quinto anno consecutivo dalla Serie C come non accadeva da quasi 60 anni. Dopo avere concluso in progressione al 13°, al 7°, al 3° e al 2° posto, non resta che salire l’ultimo gradino per non correre il rischio di vivere un altro incubo play-off al Manuzzi, stadio in cui il Cesena non festeggia una promozione dal 1981.