Calcio C, Ciao Rota: il Rimini volta pagina

Durante le estati d’oro del calcio riminese la telefonata classica che si riceveva alle 17 di afosi pomeriggi estivi era: “Abbiamo preso la punta?”. Ora che il 22 giugno non c’è nemmeno l’allenatore e la squadra è ancora quasi tutta da ricostruire, le domanda, molto più modesta, è: “Abbiamo una società?”. La società per fortuna dei colori biancorossi comunque c’è, ha ottemperato tutti gli obblighi amministrativi ed ha provveduto all’iscrizione della squadra in C. Ma certo è che dopo il saluto di un emozionato presidente Alfredo Rota alla tifoseria tutta, tutti si aspetterebbero, a seguire, la seconda puntata di “Ecco i nuovi proprietari del Rimini”.

Invece no, c’è ancora da aspettare qualche ora, perché non tutto è pronto, qualche dettaglio è ancora da definire. E poi i notai a Rimini hanno storicamente lavorato poco e male con il calcio. Non è questo sicuramente il caso, ma se guardiamo un attimo indietro, negli anni scorsi tutti i presidenti del Rimini hanno avuto appuntamenti per la vendita della società ai quali non si è presentato nessuno per l’acquisto. E’ successo a Biagio Amati, a Fabrizio De Meis ed anche a Giorgio Grassi che ha atteso invano presso il notaio l’acquirente designato.

Le trattative

Interpellati i diretti interessati, nessuno lascia trapelare chi siano gli acquirenti in pectore del Rimini. Il presidente Rota ha detto chiaramente che lui sta trattando con un gruppo di imprenditori estremamente serio e qualificato all’interno del quale, aggiungiamo noi, potrebbe esserci anche l’italo-svizzero Stefano Petracca. Certo è che nessuno dei collaboratori e dipendenti del Rimini è stato allertato per novità imminenti, quindi il passaggio potrebbe anche non avvenire nelle prossime ore.

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