Calcio C, Cesena: toccare il fondo e reagire è un film già visto

Toccare il fondo e risalire velocemente. Il Cesena sprofondato a Fermo, già in colpevole ritardo in classifica prima della palla al centro del Recchioni, ha innanzitutto un obbligo: rispondere al crollo e scacciare i venti di crisi che soffiano sul Manuzzi. In altre parole, dopo aver (già) toccato il punto più basso della stagione, il Cavalluccio ha l’obbligo di risalire la classifica e di cominciare a vincere all’Orogel Stadium, dove per ora ha raccolto un misero punticino al 94’ nel disperato (e infinito) recupero contro la Torres. In Serie C non è la prima volta che il Cesena sbanda e tocca il fondo, prendendosi una robusta (e meritata) dose di fischi alla fine di una partita completamente sbagliata come a Fermo o chiusa con un risultato pesante, come accaduto nel recente passato. Ma in tutti i casi più eclatanti è sempre riuscito a rispondere con una vittoria, spesso convincente.


Triplo tracollo

Lo scorso 9 aprile, alla terzultima giornata di campionato, il Cavalluccio sbagliò totalmente partita a Montevarchi, in un pomeriggio davvero molto simile a quello del Recchioni vissuto domenica scorsa. Al Brilli Peri il punteggio finale fu addirittura più pesante, con un 4-0 firmato da Lischi e Gambale nel primo tempo e dalla premiata ditta Jallow-Carpani nel finale, quando il Cesena era già in doccia da un’ora. Fu il punto più basso dello scorso campionato, un crollo senza alibi, a differenza di un altrettanto tremendo Pontedera-Cesena 2-0, arrivato però al culmine di un tour de force massacrante e con la rosa a pezzi. In entrambi i casi Caturano e soci risposero alle due batoste con due vittorie rotonde e convincenti: 2-0 al Teramo dopo la sconfitta di Pontedera e addirittura 6-0 alla già sazia Carrarese dopo il crollo verticale di Montevarchi.


Disastri al Manuzzi

Negli ultimi tre anni di C il Cesena è caduto fragorosamente anche al Manuzzi, prima con Modesto e poi con lo stesso Viali. Il 7 dicembre 2019 il Fano violò l’Orogel Stadium con un clamoroso 0-4, un risultato pesantemente condizionato dal rigore ed espulsione di Brunetti dopo 2 minuti, ma con un Cavalluccio slegato e incapace di reagire al netto di un illusorio quarto d’ora centrale nel Lato A. La settimana successiva, dopo l’inevitabile bordata di fischi, gli uomini di Modesto salirono al Menti di Vicenza per affrontare la matricola Arzignano, battuta di misura (0-1) grazie a un colpo di testa di Franco. Nella stagione successiva la sconfitta più pesante al Manuzzi si materializzò il 28 marzo 2021, quando un Cesena sulle gambe al termine di un mese con quattro infrasettimanali, crollò contro il Legnago (0-3). Eppure, nonostante una partita completamente sbagliata, quattro giorni dopo sempre al Manuzzi arrivò una reazione d’orgoglio: 2-1 al Gubbio con reti-capolavoro di Munari e Russini.


I due casi più “famosi”

Hanno vissuto due pomeriggi come quello di Fermo anche Pierpaolo Bisoli e Fabrizio Castori, ovvero gli ultimi due allenatori del Cesena ad aver riportato la Romagna bianconera in B. Il 23 novembre 2008, dopo una partenza identica a quella di oggi (4 punti nelle prime 4 giornate) il Cavalluccio guidato dall’uomo di Porretta sprofondò alla tredicesima giornata in Laguna, travolto dalla doppietta di Momentè e soprattutto dai propri limiti (2-1). A quella partita il Cesena arrivò con un ruolino di marcia tutt’altro che incoraggiante (4 vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte), ma dopo il crollo al Penzo ci fu la svolta: 0-3 a Lumezzane e poi altre tre vittorie consecutive fino alla pausa di Natale. Cinque anni prima prese parecchi fischi (ma al Manuzzi) anche Fabrizio Castori: il suo Cesena venne asfaltato dal Prato (1-4) di Lamma, Zacchei, Rizzo e Rinaldini. Fu una mattanza e soprattutto fu la prima sconfitta della stagione, ma la settimana successiva il Cavalluccio espugnò il campo della capolista Arezzo, fino a quel momento a punteggio pieno, grazie a una doppietta di Chiaretti.

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