Calcio C, Cesena: sono 14 i giocatori sotto contratto

La parola finale spetta ai due nuovi registi del Cesena (Stefano Stefanelli e Domenico Toscano), che in questi giorni stanno valutando dietro le quinte tutti i profili dei candidati. Al momento, sul tavolo, ci sono 14 calciatori legati al Cavalluccio da almeno un altro anno di contratto (più i cavalli di ritorno Nannelli e Munari) e proprio da qui verranno messe le basi per il Cesena che verrà. Nella costruzione della futura rosa avranno un peso specifico non solo i nuovi acquisti, ma anche i calciatori che resteranno dopo una stagione chiusa molto bene in classifica e molto male sul campo ai play-off. Ecco, appunto: i confermati. Prima di capire chi resterà, abbiamo provato a rispondere a due domande: per quale motivo sarebbe giusto ripartire da chi è ancora sotto contratto? E per quale motivo sarebbe meglio cambiare?

Andrea Ciofi (2023)

Perché sì: è stato il miglior difensore dell’ultimo biennio, sa giocare in tutti i ruoli della difesa e proprio a tre era riuscito ad imporsi due anni fa con Modesto.

Perché no: dopo aver rischiato di andarsene la scorsa estate, avrà mercato in B. Un anno fa aveva annusato il trasferimento al Pordenone, quest’anno potrebbe anche spingere per salire al piano superiore.

Marco Calderoni (2024)

Perché sì: le qualità, l’esperienza e la voglia di riscattare una stagione negativa non si discutono. Ha fame e a Cesena si è trovato bene.

Perché no: la tenuta è un’incognita e nella fase centrale del girone di ritorno è rimasto a lungo ai box a causa di guai fisici. La gamba non è più quella di un tempo.

Lorenzo Gonnelli (2023)

Perché sì: nella stagione 2020-2021 aveva garantito un elevato rendimento e può adattarsi alla difesa a tre (in fase di possesso lo faceva già con Viali).

Perché no: in questa stagione è stato condizionato dagli infortuni e quando ha giocato non ha mai convinto.

Tommaso Berti (2024)

Perché sì: nel girone d’andata ha dimostrato di avere passo, qualità e una forte personalità. Avrebbe un anno in più di esperienza e di crescita fisica. E la spinta arrivata ieri dalla nazionale.

Perché no: dentro una squadra più esperta e presumibilmente più forte a centrocampo, peraltro senza obblighi di minutaggio, potrebbe rischiare di vivere ai margini come fatto con Viali negli ultimi 3 mesi.

Alessio Brambilla (2024)

Perché sì: partito a fari spenti, è stato l’unico ad aver chiuso in crescendo rispetto al 2021. E gioca in un ruolo dove non c’è grande abbondanza.

Perché no: è macchinoso e fisicamente ha dimostrato di essere abbastanza fragile.

Carlo Ilari (2023)

Perché sì: vuole riscattare una stagione deludente e in C vanta comunque una discreta esperienza.

Perché no: da verificare l’affinità con il gioco di Toscano. E ha una velocità di crociera troppo bassa.

Mattia Bortolussi (2024)

Perché sì: il nuovo sistema di gioco potrebbe essere l’ideale, su fame e impegno non ci sono discussioni.

Perché no: è reduce da un 2022 con appena un gol e potrebbe avere mercato in B o in altre piazze ambiziose in C.

Salvatore Caturano (2023)

Perché sì: solo in altre due stagioni aveva segnato di più. E quest’anno non ha mai giocato nel suo ruolo. Ma dentro l’area è ancora una garanzia.

Perché no: in un reparto con 4 attaccanti, potrebbe essere sacrificato perché garantisce meno certezze dal punto di vista fisico.

Dominik Frieser (2024)

Perché sì: è stato fortemente voluto dalla proprietà, non partire in corsa ma da inizio stagione sarà un bel vantaggio nell’ambientamento.

Perché no: essendo un esterno da 4-4-2 o da 4-2-3-1 ha faticato ad adattarsi al modulo di Viali e potrebbe accadere lo stesso con il 3-5-2 di Toscano.

Nicholas Pierini (2025)

Perché sì: ha appena chiuso la migliore stagione in carriera, può bastare.

Perché no: potrebbe avere richieste dalla B. La collocazione tattica non dovrebbe essere un problema: seconda punta o trequartista in caso di 3-4-1-2 o esterno nell’eventualità di 3-4-3.

Filippo Pittarello (2024)

Perché sì: centravanti-sgobbone, garantisce chili, centimetri e sudore: uno così fa sempre comodo.

Perché no: ci si aspettava qualche gol in più e qualche infortunio in meno.

Giacomo Zecca (2024)

Perché sì: ha un motore da Serie B e sa correre lungo il binario destro.

Perché no: dovrebbe migliorare dal punto di vista tattico per poter giocare a tutta fascia nel 3-5-2.

Cristian e Stiven Shpendi (2025)

Perché sì: il clamoroso fiuto del gol è una dote che non si fa condizionare da età e categorie. Hanno dimostrato di poter stare con i “grandi”.

Perché no: sarebbe interessanti vederli all’opera separati. E siamo sicuri che un terzo anno in Primavera sia utile alla loro crescita?

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