Calcio C, Cesena, riecco Favale: "Quanti rimpianti contro il Monopoli"

«Ma perché non ha giocato contro il Monopoli?». Il più grande attestato di stima per Giulio Favale è racchiuso dentro a questa domanda, che nello scorso mese di maggio, dopo la doppia sfida malamente persa contro i pugliesi ai play-off, si sono fatti gli oltre ottomila tifosi del Cesena presenti al Manuzzi, sopraffatti da un’eliminazione ancora inspiegabile. Abbracciato calorosamente due volte in due anni, dopo aver fatto nel frattempo ritorno alla casa madre Reggiana, dalla quale si è staccato definitivamente alla fine dell’estate 2021, il terzino di Pisa è stato uno dei giocatori più apprezzati dell’ultimo biennio del Cavalluccio, soprattutto dall’autunno 2020, quando si è preso il posto da terzino titolare senza più mollarlo, appunto fino agli ultimi play-off e alla breve comparsata in Monopoli-Cesena dell’andata, 67ª e ultima presenza di un biennio condito anche da un gol e dalla bellezza di 8 assist. Oggi Favale indossa la maglia della Virtus Entella e ha lo stesso obiettivo del Cesena: non giocare i play-off neppure a maggio. La supersfida di lunedì al Comunale, guardando la classifica ma soprattutto il recente passato del mancino, è la partita più attesa per una lunga serie di motivi.


Favale, due stagioni a Cesena cosa hanno significato nel suo percorso e cosa le hanno lasciato a livello umano?

«Sono stati due anni belli e soprattutto molto formativi, a Cesena ho fatto un salto di qualità a livello personale come calciatore e anche come uomo, crescendo sotto tutti gli aspetti. L’affetto del pubblico è stato determinante, ho sentito fin dall’inizio la fiducia della gente e solo grazie al Cesena e all’ultimo biennio ora posso aggiungere nuove pagine alla mia carriera».


Qual è stato il momento più bello del suo biennio in Romagna?

«Beh, non posso non partire, a livello esclusivamente personale, dal mio primo gol segnato tra i professionisti contro l’Arezzo. Lo aspettavo e lo sognavo da tanti anni, anche se l’ho segnato fuori casa e in una delle tante partite che abbiamo dovuto giocare a porte chiuse. Poi ne potrei raccontare tanti altri. Ci sono state anche tante vittorie molto belle conquistate al Manuzzi. Ecco, a proposito del Manuzzi: non dimenticherò mai come mi hanno accolto poco più di un anno fa, quando sono tornato e ho debuttato per la seconda volta nel derby contro il Modena. Quel mio ingresso in campo fu molto emozionante, perché tutti i tifosi mi applaudirono».


Se dovesse tornare indietro, tra le due amarissime gare in casa contro Ancona Matelica e Monopoli nei play-off, quale vorrebbe rigiocare?

«Contro il Matelica ci mancava qualcosa a livello di squadra e oggettivamente avevamo dato davvero tutto durante il campionato e anche in quella partita, risolta da un gol assurdo. Il rimpianto più grande è sicuramente Cesena-Monopoli, perché un anno fa la squadra era più forte, più esperta e anche più pronta e per me sarebbe potuta anche arrivare fino in fondo. Poi io non ho neppure giocato quella partita, quindi…».


Cosa le manca di Cesena?

«Ho lasciato tanti amici, ma la squadra è stata rivoluzionata e sono rimasti solo pochissimi ragazzi come Ciofi e Zecca. Ma io sono stato molto bene anche in città. Continuo a ricevere messaggi di affetto, ne ho ricevuti tantissimi quando la società non mi ha confermato e anche quando ho firmato con l’Entella. Alcuni tifosi erano contenti esattamente come me quando ho firmato quest’estate e non hanno nemmeno lontanamente pensato che saremmo diventati rivali quest’anno».


Appunto, si aspettava di vedere Cesena ed Entella al comando insieme dopo 12 giornate?

«Sì, me lo aspettavo. Il Cesena è forte come la Reggiana, sapevo che i valori sarebbero venuti fuori presto, al netto di una falsa partenza. Per questo sarà una bella lotta lunedì sera, una lotta che durerà fino alla fine della stagione. Ma io non dimentico neppure la Reggiana, che è l’altra mia ex squadra e che abbiamo affrontato sabato scorso. Tutte e tre le squadre sono state costruite per vincere, poi non so se ci saranno altre sorprese».


Che idea si è fatto del Cesena di oggi e in cosa cambia dal suo?

«Nel mio Cesena, a livello di gruppo, si era creata una bellissima alchimia. Avevamo costruito un gruppo sano e compatto, mentre oggi non posso naturalmente conoscere le dinamiche. Però conosco la forza dei calciatori del Cesena e sono davvero fortissimi».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui