Un incubo per chi indossava la maglia del Cesena, un sogno o comunque una grande occasione per tanti altri che la maglia del Cesena la indossano oggi. Sono le due facce della stessa medaglia (i tanto amati/odiati playoff) che nell’ultimo biennio hanno regalato due cocenti delusioni a chi giocava nel Cesena ma anche diverse soddisfazioni a chi era altrove e oggi si ritrova a condividere lo stesso spogliatoio, nel quartiere generale di Villa Silvia. Se i “superstiti” delle disfatte contro Matelica (Ciofi e Zecca) e Monopoli (Calderoni, Brambilla e i gemelli Shpendi oltre al difensore e all’esterno) sono davvero pochissimi e a loro si aggiunge lo sfortunato Saber Hraiech, reduce da due finali perse con il Padova, è decisamente numeroso il gruppo di bianconeri che oggi ricorda con grande piacere le ultime due edizioni dei playoff di Lega Pro e che sogna di ripetersi anche quest’anno con la maglia del Cesena.
Promossi
Nell’ultimo biennio sono cinque gli attuali giocatori del Cavalluccio ad aver vinto i play-off e ad aver festeggiato la promozione in Serie B agli spareggi. Due anni fa è toccato addirittura a quattro bianconeri, ovvero gli ex alessandrini Giuseppe Prestia, Riccardo Chiarello, Mattia Mustacchio e Simone Corazza, mentre l’anno scorso è stato Francesco De Rose a festeggiare con la maglia del Palermo. I quattro ex grigi avevano chiuso il campionato al secondo posto, alle spalle del Como, vincitore del Girone A con 75 punti contro i 68 dell’Alessandria. In virtù di quel piazzamento, proprio come accadrà quest’anno, Prestia e soci entrarono in gioco dai quarti di finale, dove l’Alessandria sfruttò lo status di “testa di serie” per eliminare la Feralpi: 1-0 per i bresciani a Salò nella gara di andata e 1-0 per l’Alessandria nell’infuocato ritorno al Moccagatta con tutti e quattro gli attuali bianconeri in campo. In semifinale l’Alessandria pescò l’Albinoleffe e anche in questo caso fu costretta agli straordinari per approdare in finale: 2-1 esterno sul neutro di Gorgonzola e 2-2 al Moccagatta, con il gol-qualificazione di Stanco ai supplementari, quando ormai si stavano avvicinando i rigori. Calci di rigore che invece sarebbero serviti nell’ultimo atto per salire in B nella finale contro il Padova dopo il doppio 0-0 delle due sfide. Insomma, il percorso degli ex alessandrini fu davvero tosto, molto più impegnativo della cavalcata trionfale del Palermo di De Rose, che rischiò solo ai quarti prima di vincere le due semifinali e le due finali.
Biglietto da visita
Ma lo scorso anno i playoff hanno esaltato anche altri due giocatori dell’attuale rosa a disposizione di Mimmo Toscano: stiamo parlando di Manolo Adamo e soprattutto di Mario Mercadante, grandi protagonisti con Monterosi e Monopoli e determinanti nel portare i rispettivi club nel punto più alto della propria storia. Dopo una stagione da protagonista con 31 partite, 4 gol e 2 assist, l’esterno napoletano è stato uno dei trascinatori del Monterosi nel primo turno dei playoff contro la Virtus Francavilla, ma il 2-2 sul campo dei pugliesi non bastò per superare il turno. Servì, però, per farsi notare dal Cesena, che lo acquistò due mesi dopo. Ancora più coinvolgente e appassionante la storia di Mercadante, che ha portato il “suo” Monopoli ai quarti di finale (anche) a suon di gol: 4 nella stagione regolare e ben 3 nei playoff, un paio dei quali realizzati proprio al Manuzzi in occasione dello storico 0-3 che portò i biancoverdi di Colombo al secondo turno della fase nazionale. In precedenza Mercadante aveva risolto la sfida contro la Virtus Francavilla, “vendicando” proprio Adamo, mentre era sceso regolarmente in campo per 90’ anche contro Picerno, Cesena (due volte) e Catanzaro (due volte), il miglior biglietto da visita possibile prima del trasferimento in Romagna.