Calcio C, Cesena: mercato al rallentatore in attesa della riforma

«Su proposta del presidente Gravina, il Consiglio Federale ha approvato una proroga fino al 31 luglio per la discussione e l’approvazione della riforma dei campionati, così da farla entrare a regime, eventualmente, dalla stagione sportiva 2022-2023». Ecco, questa frase, che mercoledì chiudeva il comunicato stampa della Figc post Consiglio Federale, sta tenendo in apprensione un po’ tutto il mondo professionistico. Soprattutto il panorama della Serie C. Perché alla fine, sia che la riforma entri a regime dal 2022 (nel testo c’è quell’avverbio “eventualmente” che va, in realtà, letto come un “ci si augura”) sia che slitti al 2023 (come da Noif, visto che la riforma viene presentata dopo il 30 giugno), sarà la terza serie quella ad essere investita maggiormente. Il fatto che l’approvazione slitti alla fine del mese di luglio, significa che probabilmente gli operatori di mercato dei club di C dovranno giocare in difesa fino a quando non sapranno con esattezza in cosa consisterà questa riforma.

Serie A a 18 squadre e poi?

Di sicuro la Serie A, molto probabilmente la Serie B, verranno “asciugate”: da 20 a 18 squadre. Lo aveva anticipato a maggio proprio il presidente federale Gravina: «Mi interessa una riforma del sistema calcio italiano, molto più ampia della serie A. Anche se il campionato di A a 18 squadre sta diventando un tema comune anche per altre federazioni, così come i play-off e play-out». Ciò che accadrà alla C non è dato sapersi. Le voci che rimbalzano vedrebbero un ritorno alla doppia categoria con un girone di C1 e due gironi di C2 (oppure una B2 e due C). Se così fosse, e se la riforma entrasse a regime per davvero dal 2022-2023, significherebbe che la classifica del prossimo campionato porterebbe a un salto in alto per la prima, a una “salvezza” per le classificate dal 2° al 6° o al 7° posto, una retrocessione per quelle fino al 17° e la doppia retrocessione in D per le ultime tre a girone.

Ilari promesso sposo

Avendo sciolto le riserve su direttore sportivo e allenatore, il Cesena avrebbe voluto iniziare già a muovere qualcosa ma si ritrova invece un po’ frenato come tutti. E allora in questi giorni Zebi e Viali stanno ragionando più che altro sui profili under (Ciofi e Collocolo, sempre che per loro non si muova qualcuno dalla B, saranno affiancati da 5/6 profili che scenderanno da club di categoria superiore) e sui ruoli da riservare loro. Di profili over si è ragionato, al momento, solo di Carlo Ilari: svincolatosi dal Teramo, la mezzala “verticale” e di qualità che compirà trent’anni a dicembre, ha già dato la priorità al Cesena e quindi, salvo colpi di scena che nessuno si attende, sarà il primo ingaggio dei bianconeri, che lo vogliono fortemente. Prima di depositare il suo contratto, però, ci saranno i rinnovi.

Chi rinnova e chi no

Già definita verbalmente, l’estensione del contratto di Steffè sarà firmata a breve. Vicino al rinnovo anche Nardi, su cui Viali e Zebi puntano apertamente per un’altra stagione da titolare: non è escluso anche un contratto biennale. Un biennale lo firmerà (ma non c’è fretta visto l’infortunio) anche Maddaloni, che è piaciuto finché è stato bene e un anno di contratto arriverà anche per Longo non appena avrà superato gli esami cardiaci. Quasi impossibile un nuovo accordo con Di Gennaro, non sarà proposta l’estensione di contratto a Russini mentre sono in stand-by Benedettini e Capellini.

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