Calcio C: Cesena, meglio cambiare poco e mantenere gli equilibri

Con 9 punti di ritardo dal tandem di testa, il Cesena può ancora sperare nella promozione diretta? Cosa deve fare a gennaio per provarci? La prima opinione in merito arriva da chi questo salto col Cesena lo ha fatto, portandolo soprattutto due volte in A, l'ex tecnico bianconero Pierpaolo Bisoli: «Recuperare anche solo una tra Modena e Reggiana non sarà facile, ma il Cesena sta facendo molto bene e deve continuare così. Le emiliane stanno tenendo un ritmo incredibile: concludere terzi sarebbe un ottimo traguardo, perché 9 punti non sono facili da recuperare, ma non il migliore possibile: si continui così, poi chissà. Ma attenzione dietro: Pescara ed Entella non hanno certo rinunciato a guadagnare posizioni».

Per provare la scalata, o almeno conservare la terza piazza, intervenire non è sempre la risposta: «Nel calcio sono importanti le dinamiche, non le figurine. Questo Cesena ha trovato un certo equilibrio e quando è così non è detto che prendere qualcuno che migliori la rosa sia la cosa giusta, anzi: quando ho vinto a Cesena a gennaio abbiamo sempre cambiato poco o niente».

Non è tutto chiuso nemmeno per chi il Cesena in C lo ha riportato dopo il fallimento, Giuseppe Angelini: «Il primo obiettivo è mantenere lo stesso ruolino di marcia dell'andata, sperando che le due capolista non facciano lo stesso. Se il Cesena fa altri 39 punti e le altre restano davanti, brave loro. Ma la stagione è lunga, ci sono ancora tutti gli scontri diretti e di cose possono succederne. C'è poi la variabile Covid che può incidere: l'anno scorso il Cesena fu martoriato e ne risentì, le incognite sono dietro l'angolo».

Il mercato invernale? Non necessario, anzi: «Personalmente non andrei a toccare niente: la forza di questo Cesena è un gruppo fatto di ragazzi che lavorano insieme da tanto e inserire una new entry, per quanto forte, ha per me più rischi che vantaggi. Ha la seconda miglior difesa, là davanti si segna e ci sono tanti giovani ben considerati: il Cesena non è una squadra di fortissime individualità da assemblare, come il Modena, è stato costruito in modo diverso e deve tenere alte le ambizioni».

A dire la sua è anche Alberto Bergossi, procuratore ben noto all'ambiente romagnolo: «Che il Cesena possa chiudere al primo posto la vedo sinceramente molto dura, perché è difficile che nel ritorno crollino entrambe le emiliane. Ha però ciò che serve quantomeno per mantenere il terzo posto e giocarsi le sue chance ai play-off perché ha una squadra competitiva e un bravo allenatore. Ho visto diverse partite e i bianconeri giocano un bel calcio e l'attacco, in particolare, è importante per la categoria. A gennaio aggiungerei uno o due tasselli al massimo: un'alternativa in più là davanti non sarebbe male, come anche un terzino esperto che possa ulteriormente alzare il livello».

Così invece Angelo Rea, ex giocatore bianconero ora procuratore, tra gli altri, di Tommaso Berti e di Filippo Guccione, uno degli obiettivi di gennaio: «Il divario non è poco ma la pressione al ritorno si farà sentire per entrambe e da questo punto di vista il Cesena, con un budget dimezzato rispetto a Modena e Reggiana, non ha niente da perdere: mai dire mai. Se riesce a inserire in rosa qualche elemento importante può giocarsela fino alla fine: prima di tutto una punta che allarghi il reparto pensando anche a possibili defezioni. Magari anche un centrocampista che possa garantire qualche gol, che finora è mancato: questa sarebbe la ciliegina ma per prima cosa servirebbe un centravanti».

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