Calcio C, Cesena: la forza di rialzarsi dopo gli inciampi

Sala stampa del Manuzzi, venerdì all’ora di pranzo: «Il passato non conta più. Conta solo la reazione. E quella dipende da noi. Dobbiamo rialzarci come abbiamo sempre fatto». Così Domenico Toscano prima di salire sul pullman in direzione Pontedera, alla vigilia di una partita diventata facile solo strada facendo, ma non certo semplice alla palla al centro, perché la Reggiana era schizzata a +10 dopo il secondo blitz consecutivo a Montevarchi, perché i granata di Canzi erano imbattuti in casa dal 2 ottobre e perché c’era ancora qualche ferita da rimarginare dopo l’assurdo pareggio contro la Fermana della settimana precedente.

Pronta reazione

Voce del verbo reagire. L’allenatore del Cesena ha tolto dal cilindro un verbo che i suoi uomini hanno saputo sempre coniugare dopo la falsa partenza di settembre. Dal Pontedera al… Pontedera, cioè dall’1-1 dell’andata allo 0-3 di sabato nella galleria del vento toscana, il Cavalluccio non è certo stato impeccabile e si è concesso qualche pausa, perdendo ad esempio 4 punti sanguinosi sulla Reggiana nel girone di ritorno, ma è anche riuscito ad espugnare il Mapei Stadium, a vincere 5 partite consecutive e a issarsi al primo posto in classifica anche grazie a un ammirevole spirito di reazione. Che ha sempre alimentato la fiamma e riempito di energie il serbatoio della squadra. Dopo aver scollinato settembre (5 punti nelle prime 5 giornate), il Cesena si è compattato e ha costruito un’anima e un’apprezzabile voglia di reagire sempre alle difficoltà, che fisiologicamente capitano dentro a una stagione. L’ultima frase pronunciata da Toscano all’inizio di questo articolo contiene una grande verità: escludendo il mese peggiore (settembre), nelle ultime 19 giornate (13 vittorie), dopo una partita non vinta (4 pareggi e 2 ko) il suo Cesena ha risposto con una vittoria in 5 casi su 6.

Dalla Recanatese al Pontedera

Tutto è cominciato un girone fa, quando il Cavalluccio sprecò l’impossibile contro il Pontedera facendosi beffare da un gollonzo di Benedetti e uscendo dal campo tra i fischi e la contestazione della curva. La settimana successiva, sempre al Manuzzi, il Cesena rispose con un successo contro la Recanatese: 2-0 rotondo firmato da Stiven Shpendi e King Udoh e da un po’ di “braccino” nel finale. Fu l’inizio della prepotente risalita di Bianchi e soci. La stessa storia accadde subito dopo: 0-0 a Siena, dopo una gara condizionata da un grave errore arbitrale (gol regolarissimo annullato a De Rose), e perentorio 4-0 nella giornata successiva al Manuzzi contro l’Imolese, con il gol di Chiarello a spaccare il derby, poi lievitato grazie a Corazza (tripletta). Con i rossoblù arrivò la prima di cinque vittorie consecutive, alle quali fece seguito lo 0-0 di Chiavari, seconda giornata con il Cesena al comando. Dopo quel pareggio c’è l’unica eccezione stagionale: niente vittoria rigenerante, che avrebbe riportato il Cavalluccio al comando, ma immeritata sconfitta contro l’Ancona, nell’unica partita che ha macchiato il percorso netto. La settimana successiva allo 0-1 contro i dorici è arrivato il blitz di Olbia (0-1 Saber), poi il turno infrasettimanale perso a Lucca, seguito dal successo contro il San Donato Tavarnelle. Il resto è storia del girone di ritorno. La risposta al beffardo pareggio contro la Carrarese è stata la vittoria di misura contro il Rimini nel derby, mentre il 3-0 di Pontedera ha cancellato l’1-1 contro la Fermana, a testimonianza che dal punto di vista caratteriale questa squadra è tosta e merita di stare così in alto.

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