Calcio C: Cesena: il Manuzzi fa la differenza come ai bei tempi

Non sarà stato proprio irreprensibile sul gol di Mastroianni, ma a posteriori Andrea Tozzo ha avuto comunque un grande merito: domenica sera ha scelto di giocare il primo tempo di Cesena-Fiorenzuola sotto la curva Mare, comunicandolo a capitan Bianchi al momento del sorteggio, e di conseguenza ha permesso al Cavalluccio di attaccare a favore di vento nel Lato B, quando il Manuzzi ha cominciato a soffiare e a spingere gli uomini di Toscano dentro la metà campo della (ex) capolista. I tifosi ancora non possono segnare un gol o vincere una partita, altrimenti il Cittadella non giocherebbe in B da 20 anni e il Chievo Verona non avrebbe fatto le coppe europee, ma è indiscutibile (come ha sottolineato anche il tecnico rossonero Luca Tabbiani a fine partita) che domenica sia stato un bel vantaggio aver attaccato sotto la curva Mare nel secondo tempo, come ai vecchi tempi. Che poi quali sarebbero i vecchi tempi? Semplicemente i campionati prima dell’arrivo del Covid e del lockdown, quando non esistevano restrizioni o chiusure, proprio come oggi. Da quando l’accesso allo stadio è tornato libero, al Manuzzi non era mai stata raggiunta la cifra ufficiale comunicata domenica sera: 8.361 spettatori complessivi, con 6.052 abbonati e soprattutto la bellezza di 2.309 paganti.

Record

Neppure lo scorso 12 maggio, nella gara di ritorno dei playoff contro il Monopoli, era entrata così tanta gente di Cesena all’Orogel Stadium: in quella occasione gli spettatori erano 8.124 con discreta rappresentanza pugliese (circa 300 persone), a differenza di domenica scorsa, quando in curva ospiti non si arrivava alla dozzina di tifosi emiliani. Durante la regular season 2020/2021, condizionata dalle limitazioni e di conseguenza (anche) dal mancato accesso degli ultras in due fasi distinte della stagione, la gara più vista era stata Cesena-Reggiana con 6.567 persone, un dato lievitato anche per la buona presenza di tifosi ospiti, mentre Cesena- Carrarese era stata l’altra partita sopra quota seimila, che aveva portato al Manuzzi ufficialmente 6.072 spettatori, cioè 20 in più dell’attuale quota abbonati. Nelle prime sei partite casalinghe di questa stagione quota seimila è dunque il minimo da cui partire: Cesena-Torres (giocata di mercoledì alle ore 18) è l’unica gara nella quale non si è arrivati a settemila (6.907) mentre la partita con il Fiorenzuola ha fatto registrare il nuovo record post Covid. Oltre ai numeri (spesso molti abbonati non entrano), a pesare domenica scorsa è stato proprio il fattore campo, mai così dominante dai tempi del ritorno in D contro il Francavilla o addirittura delle ultime partite in B prima del fallimento, come le epiche battaglie con Frosinone e Parma.

In trasferta

Se il Manuzzi è tornato ad essere una bolgia contro il Fiorenzuola, anche per merito dell’atteggiamento della squadra davvero trascinante soprattutto nel secondo tempo, in trasferta i tifosi del Cesena per ora hanno risposto più che discretamente, pur essendo il conto abbastanza “drogato” dalle due sfide più sentite contro Rimini (oltre 1.500 tifosi al Neri) e Reggiana (quasi 800 al Mapei Stadium). Quanto alle trasferte, però, nel conto va inserito anche un handicap pesante: due volte su quattro il Cesena ha giocato in giornate feriali (lunedì sera a Siena, mercoledì sera a Reggio) e la stessa cosa accadrà altre tre volte da qui a Natale: di lunedì sera a Chiavari (ore 20.30), di martedì sera a Lucca (ore 21) e di venerdì pomeriggio (ore 17.30) a Carrara. Detto che in mezzo c’è anche il lungo viaggio ad Olbia, restano due trasferte abbordabili: sabato a Montevarchi e sabato 10 dicembre a Pesaro. Anche per questo c’è grande fermento per la gara in arrivo al piccolo Brilli Peri, dove i tifosi del Cavalluccio avranno a disposizione 400 biglietti di curva ospiti (228 già venduti).

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