Calcio C, Cesena: il mal di gol pesa sul fatturato

Un gol a partita. È questa la media tenuta dal Cesena nelle prime quattro giornate del girone di ritorno alla voce “gol realizzati”. Una rete a Carrara prima di Natale (Corazza), un gol contro il Rimini nella prima gara del 2023 (Prestia), un altro a Sassari (Adamo) e infine il tiro da fuori area sganciatosi dal piede destro di Ciccio De Rose domenica contro la Fermana. Considerando la produzione offensiva è un bilancio fortemente insufficiente, che stride con le dieci palle gol avute con Carrarese e Fermana, mentre solo in Sardegna il Cavalluccio è stato sufficientemente cinico, pur non riuscendo a chiudere la partita. Ma se allo stadio Sanna alla fine era andata bene, con la Torres incapace di tirare in porta, domenica contro la Fermana è stato proprio il Cesena a tenere in vita l’avversario e a segnarsi da solo il gol dell’1-1.

Spuntati

I conti non tornano ripensando alle quattro partite suddette, nelle quali il Cavalluccio si è presentato per la bellezza di sette volte davanti al portiere avversario con un proprio giocatore pronto a calciare a colpo sicuro: Zecca, Corazza e due volte Ferrante a Carrara, Stiven Shpendi a Sassari, nuovamente il gemello e Ferrante contro la Fermana. Sette rigori in movimento con il portiere ormai rassegnato e zero gol. E nel conto non entrano le due palle-gol cestinate contro il Rimini, capitate a Corazza nel primo tempo (assist leggermente impreciso di Brambilla) e a Stiven nel Lato B (tiro a colpo sicuro respinto da Panelli), altrimenti il conto si dilaterebbe ulteriormente. Resta il fatto che nel girone di ritorno il Cesena ha sparato spesso a salve e che nel 2023 non è mai riuscito a segnare con uno dei suoi cinque centravanti. L’ultimo gol di una punta è datato 23 dicembre, mentre nelle ultime tre partite hanno segnato un difensore, un esterno e un centrocampista centrale. La tanto attesa concretezza richiesta espressamente da Toscano continua a mancare sulla ruota del Manuzzi e quando non passi alla cassa sprecando l’impossibile c’è il forte rischio di farsi raggiungere, come accaduto beffardamente allo stadio dei Marmi prima di Natale e contro la Fermana domenica. A condannare il Cesena c’è un altro dato. Nelle quattro giornate del girone di ritorno solo 6 squadre hanno segnato meno del Cavalluccio. Si tratta di Gubbio (3), Siena (3), Fiorenzuola (3), Lucchese (2), Rimini (3) e Imolese (0). Ben in 11, cioè più della metà, hanno invece segnato di più: Reggiana (10), Entella (13), Ancona (5), Pontedera (5), Fermana (8), Recanatese (6), San Donato Tavarnelle (7), Vis Pesaro (5), Alessandria (8), Olbia (8) e Montevarchi (5).

Corazza dipendenti

Tornando agli attaccanti, pare evidente che il Cesena sia “Corazza dipendente”. Prima di Natale, nel giro di una settimana, erano stati decisivi Stiven Shpendi a Pesaro e Ferrante contro l’Alessandria, ma l’unico attaccante a segnare con una certa puntualità resta il Joker, che sabato a Pontedera tornerà dopo la squalifica. Nel confronto con Reggiana e Virtus Entella, cioè le altre due grandi favorite del girone B, il Cesena è la squadra con il miglior marcatore ma anche quella che segna di meno con gli altri attaccanti. Così il Cavalluccio: 13 gol Corazza, 4 Udoh, 3 Stiven Shpendi e 2 Ferrante per un totale di 9 reti per gli altri centravanti in rosa (Cristian Shpendi ancora a secco). Nella Reggiana, alle spalle del capocannoniere Montalto (9 gol, non gioca da quasi due mesi), ci sono Lanini (7), Pellegrini (6), Rosafio (1) e Varela (1) che hanno garantito 15 gol, mentre nell’Entella, dietro al totem Merkaj (7 gol), ci sono Zamparo (6), Faggioli (5) e Morosini (3) per un totale di 14 gol.

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