Calcio C, Cesena, il derby e il peso delle palle inattive

Da punto debole a preziosa e spesso provvidenziale risorsa. Da rebus irrisolto ad arma impropria. Rari come un Gronchi rosa nei primi tre mesi di campionato, i gol su palla inattiva del Cesena sono improvvisamente entrati nel fatturato del Cavalluccio, cominciando a moltiplicarsi dalla metà di dicembre ad oggi. La girata vincente di Giuseppe Prestia, che ha regalato la fondamentale vittoria nel derby e il conseguente sorpasso in classifica sul Gubbio, è arrivata proprio così: punizione laterale di Chiarello, destro al volo del difensore siciliano a centroarea e deviazione determinante di Santini per il più classico dei gol da palla inattiva.

Quattro su quattro

Nel 2022 era stato proprio Prestia a segnare l’ultimo gol dell’anno nella porta lato curva Mare e la procedura era stata più o meno la stessa. Altra punizione laterale (in quel caso di Brambilla) e smash vincente di testa del numero 19 per il gol del provvisorio 1-0 contro l’Alessandria, festeggiato in modo più sobrio rispetto a quanto fatto domenica sui titoli di coda del derby. La gara contro i piemontesi venne inaugurata da Prestia e chiusa nel secondo tempo da Corazza, l’altro specialista dei gol da palla inattiva, con una mossa tanto semplice quanto efficace: l’attacco del secondo palo. Nel Lato B contro i grigi il Joker sfruttò una sponda di Coccolo per infilare Marietta e scrivere il 3-1 finale. Un gol praticamente identico ma decisamente più pesante il centravanti di Latisana lo aveva segnato una settimana prima nel fango di Pesaro, quando fu proprio Prestia a prolungare l’angolo di Calderoni sul secondo palo per la puntura di Corazza. In meno di un mese, dalla sfida del Benelli al derby contro il Rimini, il Cesena ha realizzato 4 gol su palla inattiva in 4 giornate di campionato: uno a Pesaro, due contro l’Alessandria e uno contro i “cugini”, mentre Carrara rappresenta l’eccezione (gol di Corazza su azione dopo affresco di Ciofi dalla corsia destra).

Uno su diciassette

Era stato decisamente più misero, per usare un eufemismo, il bottino raccolto dal Cesena nei mesi di settembre, ottobre e novembre. Nelle prime 17 giornate di campionato solo Ferrante aveva segnato su palla inattiva in occasione del 3-0 realizzato al Manuzzi contro il Gubbio, a partita morta e sepolta, dopo una sponda aerea di Ciofi piazzato sul primo palo. In precedenza gli uomini di Toscano avevano sempre sparato a salve, con l’incredibile caso di Fermana-Cesena, quando non bastarono 11 calci d’angolo per trovare uno straccio di episodio, di deviazione o di gol. Spesso, nella prima parte della stagione, il Cavalluccio aveva difettato non solo di convinzione dentro all’area, ma anche di precisione al cross e il fatturato ne aveva di conseguenza risentito.

Quattro su quattordici

Ribaltando la prospettiva e cambiando area, quattro non sono stati solo i gol realizzati nelle ultime 4 giornate, ma anche le reti che il Cesena ha incassato su palla inattiva dalla prima giornata a oggi. La prima arrivò nella disfatta di Fermo (1-0 di Pellizzari), la seconda al Manuzzi contro il Fiorenzuola (Mastroianni su papera di Tozzo), la terza a Lucca (Franco) e la quarta in casa contro il San Donato Tavarnelle (Ubaldi), un numero accettabile per una squadra che sa difendere bene e sfruttare (anche) la propria fisicità dentro le due aree.

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