Stiamo lavorando per voi. È lo slogan preso in prestito dai 20 club del Girone B e dai rispettivi direttori sportivi che, dopo aver scollinato Ferragosto, cominciano a intravvedere lo striscione del traguardo in fondo al rettilineo. A poco più di due settimane dalla chiusura del mercato (1° settembre, ore 20) e dall’inizio del campionato (3 settembre, in attesa di date e orari), si possono cominciare a fotografare i punti di forza, i punti deboli e le ambizioni delle 20 squadre in un Girone B decisamente più competitivo di un anno fa. Difficile ipotizzare una fuga a tre come nella scorsa stagione, così come una quota promozione sopra gli 80 punti, considerando l’alto livello di almeno 7-8 formazioni. Di certezze al momento ce n’è una: sarà probabilmente il campionato di C più difficile di sempre. Aspettando gli ultimi verdetti del mercato e i primi verdetti del campo, ecco le istruzioni per l’uso: sei fasce di merito alle quali abbiamo abbinato le squadre del raggruppamento varato dalla Lega Pro. E poi le avvertenze: maneggiare i pronostici con cura perché gli ultimi 16 giorni di mercato potranno ancora cambiare tanto.
Le favorite
Ad oggi ci sono due squadre in prima fila sulla griglia di partenza: Virtus Entella e Spal. A Chiavari, dopo un paio di tentativi a vuoto, è finito un ciclo e se ne è subito aperto un altro, in linea con l’affidabilità (e la disponibilità) di una società modello: sono partiti pezzi da novanta come Pellizzer, Ramirez, Morosini e Merkaj, ma gli arrivi di Lancini, Petermann, Disanto, Santini e Mosti elevano verso l’alto la qualità dei liguri, anche se andrà verificata la coesistenza Petermann-Mosti, con il primo meno “adatto” dei precedenti mediani a comandare il traffico in un centrocampo a due, se Volpe proseguirà con il 3-4-1-2 dell’anno passato. La grande incognita della Spal è una: l’adattamento alla C dopo anni di B e anche di A. Ma al momento tecnico e rosa non si discutono: Di Carlo è una sicurezza, mentre Bruscagin, Carraro, Collodel, Rosafio, Siligardi e Antenucci sanno perfettamente come si vince un campionato di C. La squadra è ancora un cantiere, con diversi reduci dalla B ancora da piazzare, ma se dovessero rimanere Alfonso, Arena, Dickmann, Maistro… la Spal diventerebbe la favorita. Gli esuberi stanno “paralizzando” il mercato del Cesena, che riparte da ottime basi (la difesa migliore) e dalla voglia di riscatto di tanti protagonisti ancora al loro posto. Al momento, però, l’obiettivo dell’estate (rinforzare e migliorare la rosa senza rivoluzionarla) è stato centrato solo in alcuni settori del campo (porta e fascia sinistra), mentre centrocampo, trequarti e attacco sono ancora incompleti. Un significativo salto di qualità verso l’alto lo ha fatto la Carrarese, che vuole alzare ulteriormente l’asticella e che oggi merita la seconda fila grazie all’arrivo di Bleve, Coppolaro, Illanes, Belloni, Panico, Simeri e quasi certamente Morosini. Escludendo Bozhanaj, tutti i protagonisti dello scorso campionato (Capello, Cicconi, Schiavi e Della Latta) non sono partiti e per questo gli apuani possono puntare alla B.
Le cacciatrici di teste
Puntare in alto, magari anche in altissimo, partendo… di rincorsa. Si tratta dell’identikit di quattro squadre che stuzzicano per motivi diversi. L’Ancona ricomincia da dove aveva finito (Donadel), ha migliorato il punto debole di un anno fa (la difesa) e modificato lo spartito davanti, dove ha salutato Melchiorri ma sono arrivati giocatori più freschi come Energe e soprattutto Cioffi. Gubbio e Pescara ripartono da due veterani: Braglia e Zeman. Gli umbri si sono mossi molto bene, dopo l’eccellente girone di andata dello scorso anno, e puntano (anche) sulla voglia di riscatto di Udoh e Mercadante, mentre gli abruzzesi hanno una base forte, ma al momento sono “prigionieri” di alcune uscite e soprattutto in ritardo nel mercato in entrata. La squadra a ridosso del podio che stuzzica di più è la Juventus Next Gen, la più dotata tecnicamente dell’intero girone, ma anche la più difficile da decifrare per due motivi: i giovani non garantiscono sempre continuità e il gruppo può essere “saccheggiato” ogni settimana da Allegri, che però quest’anno non dovrà giocare le coppe. Gente come Huijsen, Hasa, Da Graca, l’ex cesenate Turicchia e soprattutto Yildiz non c’entra nulla con la C e garantisce un talento smisurato, poi dipenderà anche dalla fame con cui questi ragazzini scenderanno in campo.
Le mine vaganti
Al momento ce ne sono due, che un anno fa giocavano rispettivamente in B e in D: Perugia e Arezzo. Gli umbri sono ancora un cantiere aperto dopo un’estate trascorsa tra campo e tribunale e attendono ancora con fiducia l’ultimo giudizio del Consiglio di Stato: la rosa è in divenire e con tanti esuberi, da capire le intenzioni della proprietà, contestatissima in città. Dall’Umbria alla Toscana il passo è breve. Ad Arezzo è tornato l’entusiasmo e la rosa intriga: Borra in porta, Di Pasquale e Coccia in difesa, Guccione e Kozak in attacco sono ottimi colpi, senza dimenticare alcune conferme “pesanti” dalla D come Settembrini e Castiglia. Ecco, l’Arezzo è la prima candidata al ruolo di sorpresa.
Chi sogna i play-off
L’attacco del Rimini ispira curiosità e soprattutto fiducia. Morra ha dimenticato i guai fisici e viene da un’ottima stagione, Cernigoi può fare decisamente meglio dell’ultimo Vano e il reparto esterni (occhio a Lamesta e soprattutto Iacoponi) è giovane, dinamico e molto interessante. Arriverà anche Ubaldi e forse tre centravanti per il 4-3-3 rischiano di essere troppi. La difesa va rodata, mentre rispetto a un anno fa le vere incognite sono tra i pali: replicare il rendimento di Galeotti e soprattutto Zaccagno sarà difficilissimo per il giovanissimo Passador. Le toscane Pontedera e soprattutto Lucchese sono sempre rognose, mentre è decisamente migliorata la rosa della Torres con lo stesso Zaccagno, Idda, Giorico, Zecca e soprattutto Fischnaller in prima linea.
Chi vuole evitare i play-out
La sensazione è che il livello si sia alzato anche nei bassifondi della classifica, dove una matricola debuttante come il Pineto ha affidato l’attacco a Chakir, Volpicelli e Gambale: se gli ultimi due sono quelli di uno o due anni fa, gli abruzzesi si salveranno comodamente. Il rendimento di Olbia e Vis Pesaro dipenderà soprattutto dal numero di gol e dal rendimento dei simboli Ragatzu e Biancu e dalla benzina di Tonucci, Valdifiori e Pucciarelli, mentre la Recanatese riparte da Sbaffo, al quale è stato affiancato il “colpaccio” Melchiorri: dovessero stare bene entrambi, almeno 25 gol sarebbero garantiti.
Il “duello salvezza”
Ad oggi la Fermana e il Sestri Levante sono le due squadre più staccate, quelle che dovranno giocare per evitare l’ultimo posto e la retrocessione diretta. I gialloblù hanno vissuto un’estate difficile, hanno perso Protti (determinante un anno fa) e sono partiti per ultimi, anche se in rosa ci sono ancora Giandonato, Misuraca e Scorza a centrocampo mentre difesa e attacco sono due cantieri. La matricola ligure ha l’handicap dello stadio (gare casalinghe saranno inizialmente giocate a Carrara) e una rosa tutta da verificare al piano superiore, anche se Regini garantisce esperienza in difesa e il vicentino Busatto stuzzica in prima linea.