Calcio C, Brunelli: «Una cosa è contestare, un'altra minacciare»

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Difficile dire con piena cognizione di causa quando il Ravenna abbia toccato il fondo, prendendo in esame tutte le trasferte regolarmente terminate con una sconfitta. Forse, fino a domenica scorsa, quando a Macerata ha preso gol nel recupero con due colpi di testa indisturbati in area di un Matelica con l’uomo in meno. Però, come il campionato sta dimostrando, quanto meno il Matelica è una squadra tosta e di una certa qualità. Invece no, la Fermana proprio no. Eppure il Ravenna ha perso anche a Fermo, prendendo altri due gol dei quali il primo inaccettabile ed il secondo per inerzia, a giochi fatti. Anzi, fatti fino ad un certo punto, visto che in pieno recupero i marchigiani hanno confermato la loro pochezza regalando il gol a Mokulu. Il problema, però, è che l’attaccante belga in precedenza aveva regalato il rigore del pareggio, e sempre sullo 0-1 Sereni a tu per tu con Ginestra non era riuscito a battere il 41enne portiere di casa. Il calvario del Ravenna, quindi, è proseguito, e l’ultima stazione è stata quella della contestazione ricevuta domenica sera al ritorno al Benelli, quando per la società era presente il direttore sportivo Matteo Sabbadini, come sempre con la squadra. La posizione della società è espressa dal presidente Alessandro Brunelli.

Brunelli, qual è il punto di vista societario sulla contestazione post-Fermo?

«Stiamo ancora acquisendo tutte le informazioni a riguardo, anche presso le forze dell’ordine,. Mercoledì (domani, ndr) faremo una conferenza stampa dedicata, per ora posso solo dire che una cosa è la contestazione e un’altra invece sono le minacce».

In occasione del cambio di allenatore era stata ribadita la fiducia nelle operazioni di mercato, ma i fatti dicono che i pezzi sulla carta più pregiati o comunque costosi (Ferretti, Martignago, De Grazia) stanno deludendo su tutta la linea. Come la vede?

«Tutti noi, a cominciare dalla società, abbiamo dato meno di quanto si aspettava. I giocatori hanno la possibilità ogni domenica di dimostrare il loro valore e dunque possono sempre darci ragione sulle scelte. Le ragioni del rendimento inferiore sono molte comunque: non dimentichiamo la partenza di rincorsa, una preparazione affrettata e sicuramente anche i tanti infortuni. Ma le attenuanti ormai sono finite, ora servono le risposte sul campo».

Ci sono margini, al di là di come andranno le prossime due partite, per pensare ad un mercato di riparazione nutrito (sette arrivi, ndr) come un anno fa?

«Sulle lacune della rosa sarei d’accordo se avessimo avuto la rosa a disposizione. Chi ha visto la partita con la Fermana, a cominciare dai commentatori locali, sa che un certo tipo di risposta il nuovo allenatore l’ha data, ma evidentemente non è stata sufficiente neppure in questa trasferta. Da qui a gennaio ci sono due partite che ci daranno risposte».

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