Calcio C, Berti, Lepri e gli Shpendi visti da chi li ha lanciati

Uno ha debuttato segnando un gol, mentre il gemello lo ammirava da casa su Sky. Gli altri due si sono piazzati al centro della difesa e al centro del campo, ritagliandosi un ruolo da protagonisti nella prima amichevole della nuova stagione. Sabato, a casa Juve, il Cesena ha presentato la propria collezione di giovani, dentro alla quale spiccano le quattro punte di diamante, che da metà agosto faranno parte in pianta stabile della rosa della prima squadra. Tre di loro (Tomas Lepri, Tommaso Berti e Cristian Shpendi) erano in campo alla Continassa, il quarto (Stiven Shpendi) era spalmato sul divano in attesa di recuperare dal guaio al ginocchio rimediato nella finale scudetto della Primavera 3. Nessuno meglio di Masolini, che ha allenato gli Shpendi e Lepri anche a San Marino ed è stato colui che li ha consigliati a Cesena, può descrivere questi quattro moschettieri.

I gemelli Shpendi

«Con Cristian e Stiven ho lavorato tre anni a San Marino e un anno a Cesena e sono stato io a consigliarne l’ingaggio nell’estate 2019 al momento di ricostruire la squadra Under 17 dopo il ritorno tra i professionisti. Sono due ragazzi che hanno voglia di giocare a calcio. Detto così, sembra un concetto banale, ma vi assicuro che negli ultimi anni non lo è più. Indipendentemente dal campionato, nel loro percorso hanno sempre avuto la stessa fame e la stessa voglia, a 13 come a 17 anni, a San Marino come a Cesena. Domenica Viali ha detto che Cristian è un ragazzo sveglio e ha ragione. Lo stesso vale per Stiven, che sta recuperando dall’infortunio». Prima con Masolini sul Titano e a Cesena, quindi con Ceccarelli nell’ultima stagione, i due gemelli hanno sempre segnato tanto. Ma dietro i gol c’è di più: «Non vale tanto il numero dei gol, quanto il loro peso. I gemelli hanno sempre segnato con regolarità indipendentemente dalla difficoltà della partita o dal livello dell’avversario. Cristian è un centravanti che si adatta a fare tutti i ruoli. Ha velocità, istinto e una buona tecnica, ma soprattutto ha una grandissima capacità: dentro l’area è sempre al posto giusto nel momento giusto. Stiven è meno caratteriale ed è anche meno centravanti, ma ha più sensibilità nel piede ed è forse più pulito. Diciamo che se devo fare la guerra mi presento con Cristian, mentre dal punto di vista estetico prendo Stiven».

Al netto delle qualità sul campo, Masolini garantisce sullo spessore umano degli Shpendi: «Ho letto che sabato Allegri ha lasciato fuori tre ragazzi perché si erano presentati tardi. Ecco, a San Marino feci lo stesso con Cristian e Stiven, che arrivarono tardi alla prima amichevole dell’Under 14. Da quel giorno non hanno più sgarrato perché sanno ascoltare e non ripetono gli errori. A mio avviso possono stare in prima squadra e crescere ancora, perché hanno bisogno di lavorare in un contesto più impegnativo. Devono migliorare la protezione della palla quando sono spalle alla porta».

Lepri e Berti

L’altro classe 2003 è il lunghissimo Tomas Lepri, difensore centrale che Viali ha fatto debuttare in C il 31 marzo contro il Gubbio: «Con Tomas ho lavorato un anno a San Marino, quando mi venne presentato come centrocampista, ruolo che gli feci fare nel girone d’andata prima di trasformarlo in difensore centrale. Quando sono passato al Cesena, sono bastati 10 minuti di video per convincere Jozic a prenderlo. Considerando la conformazione fisica, Tomas va aspettato, perché i lunghi ci mettono di più a crescere quando hanno 17-18 anni. Ma Viali, che ha fatto calcio ad alti livelli, ha già notato le qualità di Lepri, che deve migliorare soprattutto nelle marcature e a difendere nel gioco aereo. Per uno così alto può sembrare un paradosso, ma deve sentire meglio l’attaccante quando la palla è in aria».

Nel secondo tempo alla Continassa il migliore è stato Tommaso Berti, centrocampista classe 2004 piccolo ma di grande personalità e non solo: «Calcisticamente è di caratura superiore a tutti. Conosce il calcio e ha una grande qualità organica. Da fuori sembra piccolo e fragile, ma da dentro è forte e resistente. A inizio 2020, prima dello scontro diretto contro il Siena, Jozic mi disse che mi avrebbe dato un centrocampista dell’Under 16 da provare. Al martedì non arriva nessuno e allora chiamo Davor, che il giorno dopo mi manda Berti. Mi sono bastati due allenamenti per rendermi conto delle qualità di Tommaso, che feci giocare titolare contro il Siena pur essendo sotto età: quel giorno realizzò il gol del 3-0 saltando tutti e infilando la palla all’incrocio. Quest’anno l’ho avuto solo due volte a ottobre, poi è andato in Primavera perché ha una marcia in più. Deve imparare a difendere senza farsi saltare e a rendere più difficile la vita a chi gli sta davanti, ma la sua conoscenza del calcio è di alto livello».

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