Caccia: si parte sabato 16 aprile, ma solo per i cinghiali in Emilia-Romagna

Cesena

Ha ottenuto parere favorevole il Calendario venatorio regionale - ma solo per la caccia al cinghiale - per  la stagione 2022/2023. Il parere è stato votato in commissione Politiche economiche, presieduta da Manuela Rontini, alla presenza dell’assessore all’Agricoltura, Alessio Mammi, che ha illustrato la parte del calendario venatorio relativa agli ungulati.

Rontini ha detto che i tempi stringono “perché la caccia di selezione comincerà il 16 aprile. Oggi ci esprimiamo solo sulla caccia al cinghiale, poi valuteremo l’intero calendario. Sono arrivate le osservazioni di associazioni per l’abolizione caccia e di associazioni ambientaliste fra cui il Wwf, che saranno inviate ai consiglieri così come il parere di Ispra”. Ispra avrebbe dovuto inviare il parere entro trenta giorni, ma ha ritardato e la presidente Rontini si “è detta d’accordo con i consiglieri che hanno sollevato il problema”.

L'assessore Mammi ha affermato che “c’è la necessità di autorizzare la caccia di selezione dal 16 aprile. Per la caccia singola e collettiva non ci sono stravolgimenti rispetto al calendario precedente, perché le norme sono sottoposte al piano di prelievo della Regione per il contenimento delle popolazioni dei cinghiali. La caccia di selezione avverrà in 5 giorni, quella collettiva (battuta, braccata e girata) sarà autorizzata in tre mesi consecutivi. Ispra chiede integrazioni del calendario e le abbiamo raccolte. Il termine della caccia di selezione è il 31 maggio e non più il 31 marzo, per dare continuità all’attività di selezione e per non avere interruzioni. Inoltre, sarà consentita la selezione tre ore prima di alba e tre ore dopo il tramonto, con la prescrizione di avere gli strumenti idonei (termici o infrarossi)”.

Il calendario 2022-2023, ha detto l’assessore, “regola la pratica della caccia in ambiti pubblici e privati (aziende faunistico venatorie). E' in continuità con quello precedente. Abbiamo considerato anche le indicazioni di Ispra, che sono obbligatorie ma non vincolanti. Abbiamo presentato il calendario a Ispra a febbraio e il parere è arrivato ieri ed è favorevole”. Il calendario andrà approfondito, ma per la parte del cinghiale occorre andare avanti. In alcuni distretti, ha continuato l’assessore, “la presenza del cinghiale è forte e va oltre gli obiettivi del Piano faunistico venatorio. E lo dimostrano le richieste di risarcimento danni per le colture devastate e gli incidenti stradali. Il cinghiale è cresciuto negli ultimi anni e presenta un pericolo per l’incolumità delle persone e per le attività agricole che vedono un raccolto distrutto in una notte. “E poi c’è il grande rischio della Psa (Peste suina africana) -ha scandito Mammi- perché si può trasmettere ai suini e può danneggiare gli allevamenti. Per la peste suina c’è un finanziamento del governo che ammonta a 50 milioni di euro: 15 per la biosicurezza e 35 per il sostegno alle aziende”.

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