Contro il bullismo a Forlì si canta “Vietato morire” di Ermal Meta

Forlì

FORLI'. Coccarde azzurre contro bullismo e cyberbullismo. In occasione della Giornata nazionale contro questi fenomeni all’Itaer “Francesco Baracca” è andato in scena un flash mob al quale hanno partecipato tutti i 600 studenti con i docenti, per ribadire la necessità della lotta all’indifferenza contro bullismo e cyberbullismo. Gli studenti si sono radunati nell’auditorium scolastico dove la dirigente scolastica Maura Bernabei ha ricordato loro il valore della presenza del personale scolastico a fianco dei ragazzi, la disponibilità ad ascoltare chiunque sia vittima di bullismo.

A far da cornice all’evento le coccarde blu, colore della lotta contro il bullismo, appese alle porte delle aule e appuntate sui vestiti dei docenti. Il progetto, il cui referente è la docente Anna Paola Pinto, con la collaborazione delle colleghe Cristina Aguzzoni e Loredana Para, è proseguito con un coro collettivo sulle parole della canzone “Vietato morire” di Ermal Meta, in particolare sulla frase “Cambia le tue stelle, se ci provi riuscirai”, un invito a una riflessione individuale su questi temi così delicati per i più giovani.

Le iniziative

Quella di ieri è una delle tante iniziative rivolte agli studenti. L’Itaer promuove incontri con genitori e alunni; inoltre sono previste lezioni con l’avvocato Alberto Avellone nell’ambito del progetto “Mouse” a cura del comitato pari opportunità dell’Ordine degli avvocati in collaborazione con il Comune di Forlì, nel corso delle quali vengono affrontate questione tecniche legate al bullismo: a chi rivolgersi in caso si sia vittime, oppure cosa si rischia in caso si sia dalla parte del bullo. Per le scuole sono tante le iniziative che vedono coinvolta anche la Polizia di Stato, a tutti i livelli.

«Con un gruppo misto di lavoro, formato anche dall’Ausl, abbiamo realizzato il progetto “Generazione zeta”– chiarisce un esperto della Polizia di Stato – andiamo ad incontrare i ragazzi delle classi prime media, quelli che si stanno avviando ad avere in mano un telefonino per la prima volta. È una forma preventiva, che affianca le lezioni che teniamo nelle scuole di ogni ordine e grado e nelle società sportive per far capire i rischi di bullismo e cyberbullismo. Purtroppo i giovani si avvicinano da soli alle nuove tecnologie e a volte non capiscono il confine tra rischio, gioco e conseguenze penali, visto che le pene oggi sono inasprite. Chiedono informazioni per capire come potersi difendere dai bulli».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui