Bucci: «Turismo congressuale, Bellaria è finita in una nicchia»

«Che fine ha fatto il Turismo congressuale a Bellaria Igea Marina?». A porsi la domanda è il capogruppo civico Gabriele Bucci. Che precisa: «Si tratta di una nicchia in un mercato dominato da Rimini e Riccione. Eppure eravamo partiti prima noi grazie al cavaliere Aldo Gino Foschi, detto Veleno». Ora per rimontare «occorre puntare su una specializzazione che valorizzi l’effetto città, vista la posizione strategica del nostro Palazzo, ma anche offrire lavoro annuale ai giovani». Il paradosso, spiega Bucci, è che «come amministratore della Camera di Commercio ho visto nascere gli altri edifici. Ma il nostro è andato in degrado, ospitando eventi di passaggio, che non contemplano il pernottamento dei partecipanti». Eppure in regione, precisa, «il settore eventi e congressi vale 6,5 miliardi di euro e dà lavoro a 80mila persone». Bisogna dunque «preparare giovani steward e hostess, responsabili dei servizi tecnologici e facilitatori del soggiorno, capaci di organizzare eventi collaterali o servizi alla persona. Così affezionandosi al posto un visitatore deciderà di tornare, senza sentirsi in una scatola che lo contiene tra spiaggia e hotel, ma vivendo città nel suo complesso». Le soluzioni, sempre secondo l’ex candidato sindaco, è «creare un ristorante condiviso o gestito a turno dai migliori ristoratori. Da un lato bisogna coccolare gli ospiti per fidelizzarli, dall’altro destagionalizzare e differenziare il Turismo». Dando ai «giovani opportunità di crescita e lavoro annuale con start up o formule di imprenditoria che poi alimenterebbe altri settori». E Bucci sottolinea: «Far giungere un ragazzo alla laurea costa 250mila euro ma spesso lo perdiamo, perché va a lavorare in altri Paesi». Perciò, conclude, «serve una politica con la capacità ingegneristica di mettere insieme i pezzi e trasformarli in prodotto finito».

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