Buca nell'asfalto, il contenzioso col Comune di Lugo in Cassazione

Lugo

Sarà la Cassazione a pronunciarsi sulla vicenda dell’anziana caduta in una buca e del risarcimento danni per l’incidente avvenuto nel dicembre del 2015. E’ stato infatti depositato l’atto di citazione avanti la Suprema Corte promosso dall’avvocato Angelo Colucci del foro di Roma, in rappresentanza della signora; la compagnia assicurativa Lloyd’s of London, con la quale era in essere la polizza di assicurazione di responsabilità civile verso terzi, ha indicato quale proprio legale Gian Carlo Soave del foro di Genova, che per questa causa ha eletto domicilio nello studio del collega Fabio Alberici. L’incidente oggetto del contendere avvenne all’incrocio tra via Melandri e viale Europa, dove la donna inciampò in una buca provocata dalle radici, resa non visibile dalla luce del lampione oscurata dalle fronde. Sinistro per il quale il Comune di Lugo era stato condannato nel settembre del 2020 dal giudice Annarita Donofrio a risarcire la 70enne che stava passeggiando sulla pista ciclo-pedonale (quasi 5.800 euro oltre alle spese legali per 3.500 euro), verdetto poi ribaltato in appello. Cadendo, la donna riportò lesioni per 75 giorni di prognosi e fu costretta a cure mediche per oltre 1.100 euro. Eppure, al momento di chiedere il risarcimento si trovò di fronte al “no” del Comune lughese, risposta che diede il via alla battaglia legale. Nella sentenza contro l’Amministrazione, in primo grado il giudice aveva riconosciuto non solo che la vittima era stata attenta, ma che «il Comune avrebbe dovuto garantire» che la strada «non presentasse per l’utente una situazione di pericolo occulto». Tanto più che proprio dopo l’incidente gli uffici del municipio diedero disposizione per il ripristino del manto stradale, aspetto rimarcato dal difensore dell’anziana, assistita dall’avvocato Francesco Barone. In secondo grado invece la sentenza aveva ribaltato tutto. La caduta si era verificata attorno alle 20 del 16 dicembre 2015. Quella sera la signora era uscita di casa con la figlia per una passeggiata, decidendo di percorrere un tratto non molto lontano dall’abitazione ma non percorso abitualmente. Giunta in prossimità dell’incrocio con viale Europa, aveva messo il piede in un punto dell’asfalto sconnesso, in un tratto sì illuminato, ma oscurato dalle foglie della fitta vegetazione a ridosso del lampione.

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