"Bros" di Romeo Castellucci a Bologna

Il teatro di Romeo Castellucci, cofondatore nel 1981 della Socìetas Raffaello Sanzio di Cesena, affronta un calendario di date italiano, con “Bros” e “Il terzo Reich”. Due recite di “Bros” (brothers, fratelli) vanno in scena a Bologna. Questa sera alle 20.30, e domani alle 19, lo spettacolo è all’Arena del Sole, nella sala Leo De Berardinis, per il cartellone di Ert.

Lo spettacolo si esprime con una coralità cara al regista, in questo caso tutta al maschile. Il lavoro è incentrato infatti sul corpo della polizia che, in tante circostanze e fatti di cronaca, è stato criticato con forza per la violenza usata. Qui, ha dichiarato Castellucci, l’intento è anche «di antropologia, per meditare sulla legge, sulla violenza, per capire come la polizia funziona, essenzialmente come una sorta di confraternita, di clan; in quanto è una struttura del pensiero umano molto antico».

Pertanto, oltre all’interprete rumeno Valer Dellakeza, agli agenti Luca Nava, Sergio Scarlatella, sono in scena più di venti “uomini della strada” che eseguono ordini. Fra questi, anche l’attore e regista cesenate Giacomo Garaffoni.

La particolarità di questi agenti reclutati sta nel fatto di essere ignari di quel che andranno a fare. Ricevono la divisa da poliziotto poco prima dell’inizio e con essa un codice di comportamento e un auricolare da cui ascoltano le azioni da compiere in tempo reale, ognuno per sé in modo indipendente. Imparano dunque al momento, eseguendo ordini telecomandati, ai quali devono attenersi scrupolosamente; hanno infatti controfirmato il patto all’inizio della messa in scena. Tale costrizione sollecita una conseguente «esperienza dell’alienazione, dovuta all’eseguire azioni senza capire, senza prepararsi, senza consapevolezza».

Da qui il senso antropologico espresso dall’artista cesenate: «La polizia è l’unica megastruttura sociale a cui demandiamo la violenza; loro sono gli unici legittimati a fare uso della violenza, glielo chiediamo noi cittadini. Elemento, anche questo, piuttosto misterioso e interessante. L’insieme contiene pure un riferimento al cinema muto di Buster Keaton, ai suoi film pieni di poliziotti garanti del disordine – ha detto ancora Romeo –. Il disordine di Keaton è l’elemento reagente al caos, dove tutori dell’ordine si mettono al servizio del disordine, creando pertanto un aspetto anche comico».

Lo “spettacolo” si può considerare una successione di azioni, «fino a saturare il palcoscenico, a riempire il mondo. Sono azioni semplici, quotidiane, anche fuori contesto, ma riconoscibili ed eseguite da ogni individuo presente, diverso ma somigliante, come lo sono i “fratelli”. L’azione prevale sul pensiero, che diviene causa che genera azioni, e giudice delle azioni compiute».

Ad accentuare l’atmosfera emozionale intervengono i suoni del fido collaboratore Scott Gibbons, e la partitura scritta di Claudia Castellucci.

Info: 051 2910910. Euro 25-7

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui