Brisighella, testamento della pittrice: accordo con il Comune e l'erede versa 105mila euro

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Gli artisti e i loro testamenti, un tema tornato alla ribalta con le polemiche sull’eredità di Muky, ma la ceramista e poetessa deceduta a Faenza nello scorso gennaio non è stata certo l’unica a fare discutere con le proprie ultime volontà. Emerge infatti ora una vicenda dai tratti per certi versi analoghi a quella faentina, ma questa volta lo scenario è quello di Brisighella e la protagonista è la pittrice Velda Ponti, scomparsa nel 2020 all’età di 86 anni dopo una vita passata nel borgo dei tre colli con il marito scultore Walter Bartoli.

Il primo testamento

Per andare alle origini della vicenda occorre riavvolgere il nastro fino al 17 ottobre del 2008, data di redazione del primo testamento dell’artista, in cui quest’ultima indicava quali eredi universali il marito e, per il residuo, un altro congiunto, ma solo «dopo avere soddisfatto alcuni legati, anche derivanti dalla cessione della propria casa di residenza a beneficio del Comune di Brisighella (che avrebbe dovuto devolverlo, in parte, ai servizi sociali), della Casa protetta per gli anziani, del Centro per il volontariato, dell’asilo comunale, della biblioteca comunale e del canile di Faenza».

Le successive modifiche

Alla morte di Bartoli, avvenuta nel 2017, Velda Ponti modificò le proprie volontà, nominando unico erede il congiunto rimasto: è stato a questo punto che Palazzo Maghinardo, con Asp e Centro volontari, hanno deciso di contestare la validità del nuovo testamento, con il Comune che è arrivato promuovere un ricorso per il sequestro conservativo «al fine di sentire successivamente riconosciuta la validità del testamento pregresso».

La mediazione

La richiesta cautelare è stata respinta dal Tribunale di Ravenna il 13 dicembre del 2021, ma nel frattempo le parti avevano anche avviato la fase obbligatoria di mediazione, «così da evitare un contenzioso», stabilendo infine di «farsi reciproche concessioni» e «addivenire ad un accordo stragiudiziale conciliativo».

L’accordo

I contenuti preliminari di questo accordo sono stati appena pubblicati, in forma di bozza ancora modificabile, sull’albo pretorio del Comune, dopo l’approvazione da parte della giunta del relativo atto di transazione. In ragione di tale documento, Comune, Asp e Centro volontari riconoscono il congiunto dell’artista defunta «quale unico erede universale» e questo, a sua volta, «si dichiara disponibile a versare alle parti, a saldo e stralcio e totale tacitazione di ogni pretesa derivante dal Comune, dall’Asp e dal Centro Volontari, la complessiva somma di 105mila euro», da distribuire in varie rate fino al 2026 e così suddivisa: 10.500 euro al centro volontari, 21mila ad Asp e 73.500 al Comune. È prevista inoltre la donazione al Comune di dieci quadri di Velda Ponti e dieci opere realizzate da Walter Bartoli.

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