Brisighella, riceve una lettera con francobollo in lire di Ugonia

Quando il passato torna per corrispondenza e te lo ritrovi nella buchetta delle lettere. E’ il curioso caso di un bene della nostra memoria che si credeva scomparso e invece si è materializzato in una raccomandata recapitata nei giorni scorsi ad una signora brisighellese. Una lettera affrancata con un francobollo da 200 lire. Nessun “proverbiale” ritardo del servizio, ma un’eventualità del tutto regolare, seppure rara. Infatti i francobolli in lire possono essere utilizzati, a testimonianza del fatto che il vecchio conio non è del tutto morto: sopravvive nei francobolli, il cui uso è in netto ribasso per via delle comunicazioni ora in massima parte elettronica tra mail, sms e social. Nel caso in questione si tratta di un francobollo che le Poste Italiane dedicarono nel 1981 a Giuseppe Ugonia, l’illustre litografo nato proprio sotto i tre colli, a cui è intitolato il Museo Civico. Il valore in lire è subito saltato all’occhio: “come è possibile?” si è chiesta la destinataria della raccomandata, poi una breve ricerca ha fatto venire a galla la regolarità. Si tratta di emissioni sopravvissute in qualche cassetto degli uffici postali, di qualche tabaccheria o privato, comunque perfettamente in corso, seppure sempre più difficile da trovare, per la gioia anche dei collezionisti. Non importa se la valuta è in lire, in pratica basta raggiungere il corrispettivo della tariffa calcolata in euro. «Tutti i francobolli stampati dopo il 1967 possiedono ancora valore legale e non sono scaduti – spiega sul web Poste Italiane –. Prima di quell’anno le affrancature recavano anche la data di scadenza della validità e quindi oggi non possono più essere utilizzati se emessi prima di quella data». Esiste inoltre una delibera del 2002 del Comitato euro del ministero dell’Economia, emanata per fare chiarezza sulla questione delle valute dei francobolli all’entrata in vigore dell’euro: «Si ritiene – recita il testo – che i valori bollati con valore facciale espresso solo in lire mantengano la propria validità a tempo indeterminato e possano essere utilizzati fino ad esaurimento delle scorte». Il fatto che vi siano ancora francobolli in lire in circolazione sarebbe dovuto alla notevole quantità emessa in passato e non smaltita, complice anche il concomitante subentro di altre forme di comunicazione. Nello specifico, sul francobollo “brisighellese” è raffigurata l’opera “Sera di Festa” dipinta da Giuseppe Ugonia nel 1930 e custodita al museo a lui intitolato, dove tutti possono ammirarla: è un notturno in cui appare la facciata della Collegiata di San Michele Arcangelo. Fa parte della serie Arte Italiana 8ª Emissione, comprendente due francobolli, questo in omaggio ad Ugonia nel centenario della nascita e un altro in onore di Carlo Carrà.

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