Brisighella, record di cinghiali sul passo della Carla

Faenza

Sembra evocare la scena di un film western, di quelle registrate nel South Dakota, dove esiste la mandria di bisonti selvatici più numerosa. Invece ci troviamo tra Brisighella e Marzeno, nei pressi del passo della Carla. E al posto dei bisonti ci sono i cinghiali. È qui che nei giorni scorsi una termocamera “foto trappola” ad infrarossi ha ripreso il più consistente branco di cinghiali mai immortalato nel faentino. Il video dura tre minuti: si vedono circa un centinaio di ungulati invadere uno scosceso declivio. Per effetto della termocamera, che riprende le fonti di calore anche in movimento, appaiono come grosse lucciole in un paesaggio metafisico. Il video documenta quale consistenza hanno raggiunto i cinghiali che, come spesso segnala la Coldiretti, sono devastanti per l’agricoltura. Un’altra testimonianza è data dall’incredibile carniere di cui può fregiarsi la squadra di cacciatori cinghialisti Val Sintria, di stanza a Zattaglia, autorizzata al prelievo per il contenimento dei danni causati: sarebbero stati addirittura 26 i capi abbattuti in un’unica giornata tra Torre Cavina e Zattaglia. Mai successo. La straordinaria battuta ha stupito anche il sindaco di Brisighella Massimiliano Pederzoli, pure lui cacciatore di cinghiali: «Nell’ambiente se ne parla – afferma – un carniere così consistente non si è mai registrato a mia memoria. La dice lunga su quanti cinghiali ci possano essere. Con la Coldiretti sono d’accordo perché è davvero smisurato il danno che provocano: nei seminativi non lasciano nulla e in inverno vanno a cercare i vermi sottoterra, perciò scavano e lasciano terreni completamente devastati, come arati. Le patate non le puoi piantare e non sono immuni nemmeno le piante perché vi si strofinano contro e quelle giovani non resistono. Nella stagione della frutta hanno perfino imparato a cibarsi del nocciolo delle albicocche». Insomma, l’unica soluzione pare davvero essere quella del prelievo attraverso la caccia. Anche Pederzoli ha partecipato ad alcune battute: «In quella dei 26 cinghiali però non c’ero, perchè faccio parte di un altro gruppo. Ci sono due tipi di caccia al cinghiale, io pratico la “girata”, mentre la squadra Val Sintria si dedica alla “braccata”, come la squadra di San Martino».

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