Brisighella, le suore querelano il sindaco e il vescovo fa da testimone

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Sarà un dibattimento in cui sfileranno con ogni probabilità numerosi testimoni, compreso il vescovo di Faenza-Modigliana, monsignor Mario Toso, inserito nella lista difensiva, quello inauguratosi ieri al Tribunale di Ravenna e che vede come imputato per diffamazione il sindaco di Brisighella Massimiliano Pederzoli. Oggetto del contendere sono alcune dichiarazioni rilasciate pubblicamente dal primo cittadino nell’estate del 2020, quando il dibattito sul futuro del convento Emiliani di Fognano era all’ordine del giorno sulla stampa locale e nelle sedute del consiglio comunale. All’epoca Pederzoli aveva descritto uno stato di salute economica preoccupante per il convento, aggiungendo anche valutazioni non certo lusinghiere sulle condizioni igienico-sanitarie. Ne era scaturito un dibattito nel quale il primo cittadino era intervenuto più volte, fino a pubblicare su Facebook una email ricevuta dal rappresentante legale dell’Istituto Emiliani, un frate domenicano, nella quale si affermava che «le attuali suore non sono più in grado di continuare la loro opera che comporta annualmente perdite economiche pesanti».

Denuncia e condanna

Un gesto ritenuto diffamatorio dalle dirette interessate e per il quale sia il sindaco che il frate domenicano, denunciati, erano stati colpiti da un decreto di condanna da parte della Procura. Ora quel decreto è stato impugnato da Pederzoli che, difeso dall’avvocato Carlo Benini, si è opposto determinando così l’avvio del dibattimento di fronte al giudice monocratico Roberta Bailetti e al vice procuratore onorario Adolfo Fabiani. Il sacerdote ha invece accettato il decreto. Ieri mattina le prime battute del processo, con le due consorelle del convento, suor Marisa Bambi e suor Maria Cristina Farolfi, rappresentante e economa della Congregazione suore domenicane del Santissimo Sacramento di Fognano, che, tutelate dall’avvocata Valeria Calzolari, si sono costituite parte civile. Le due avevano gestito l’Istituto Emiliani per quasi un trentennio, dal 1989 al 2017.

Vescovo e prelati

Particolarmente nutrita la lista dei testi presentata da Benini, in cui figurano, oltre a quello del vescovo di Faenza, monsignor Mario Toso, i nomi di diversi prelati e uomini di chiesa della diocesi che hanno avuto a che fare con il convento Emiliani negli anni passati: tra gli altri, sono stati citati anche l’attuale rappresentante legale dell’Istituto Emiliani e il suo predecessore. «Dobbiamo dimostrare che il mio assistito ha dichiarato il vero quando ha fatto riferimento agli ammanchi nella gestione economica» ha spiegato l’avvocato Benini. E dunque per la difesa di Pederzoli sarà necessario andare ad approfondire i dettagli dei conti del convento. Ma per saperne di più bisognerà attendere ancora diversi mesi: la prossima udienza è stata infatti fissata al marzo del 2023.

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