Brisighella, “Insulti alla Giunta dopo l’incendio, denunciamo”

Sindaco e assessori accusati di essere «a fare qualche spritz» o in «campagna elettorale» mentre sulle colline tra San Cassiano e San Martino imperversavano gli incendi. E, ancora, i sospetti, esternati in forma interrogativa, sull’affidamento di alcuni interventi urgenti («Mafia? Interessi personali?»): sono i contenuti di alcuni commenti apparsi su una pagina Facebook nelle settimane scorse – e tuttora visibili – in calce a un post inerente il rogo che per giorni è divampato nei boschi brisighellesi. Frasi che il primo cittadino Massimiliano Pederzoli e la Giunta sono intenzionati a non lasciare passare, e così l’Amministrazione del Borgo dei tre colli ha deciso in questi giorni di sporgere denuncia per diffamazione aggravata nei confronti dell’autore dei commenti. La Giunta ha già approvato la delibera per la nomina per il conferimento dell’incarico legale all’avvocato Carlo Benini del Foro di Ravenna: «E se si andrà avanti – afferma Pederzoli – ci costituiremo anche parte civile».

Secondo sindaco e assessori, nei commenti oggetto di denuncia «oltre ai toni e ai contenuti offensivi, si giunge ad adombrare interessi personali e condotte non conformi alle norme che disciplinano la corretta gestione di una Pubblica Amministrazione». Insomma, opinioni espresse su Facebook, e quindi pubblicamente, che per l’Amministrazione esulano «dal legittimo esercizio del diritto di critica».

Nei contenuti social al centro della querela, l’autore avanzava anche la proposta di «fare qualche tasso alcolemico a qualche assessore», proponendo «le dimissioni» come «unica soluzione al problema». Nel mirino del polemista da tastiera, oltre al primo cittadino, anche l’assessore Dario Laghi: «Fino a qualche anno fa – si legge sempre nei commenti – era nella linea di Renzi». Il tutto sulla base di una premessa interrogativa riguardo all’incendio in corso in quei giorni: «Visto che il responsabile del territorio a mio avviso è il sindaco e chi ne fa le veci, dov’erano?».

Non è la prima volta che Pederzoli sceglie di rispondere per vie legali nell’ambito di accesi scontri dialettici: nel 2019 aveva querelato il giornalista Luca Bottura per un articolo su La Repubblica in cui si stigmatizzava l’omaggio reso dal sindaco il 2 novembre di quell’anno alla cappella degli Alpini della famiglia Broggi, dove riposano 17 caduti della Repubblica sociale italiana. Il caso allora finì per essere archiviato: ancora da vedere se questa volta le accuse di diffamazione mosse dalla Giunta saranno ritenute fondate dalla magistratura.

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