Boxe, incredibile: niente antidoping, Signani può riprendersi il titolo europeo

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Non erano bastati i colpi di scena nel contestatissimo match di Massy: la sfida europea tra Matteo Signani e Anderson Prestot potrebbe non essere assolutamente finita e riservare un ultimo ribaltone.
Nel dopogara, infatti, il controllo antidoping non viene effettuato perché il medico che avrebbe dovuto provvedere, è risultato positivo al Covid. Per questo la Opi Since 1982, che gestisce l’attività del Giaguaro savignanese, è pronta a presentare un ricorso alla Ebu, la Federazione Europea, per cambiare il verdetto in “no contest”. Un’eventualità che annullerebbe la vittoria di Prestot e restituirebbe il titolo europeo dei pesi medi al 43enne romagnolo. «Il verdetto è stato uno scandalo - aveva commentato Signani - Il medico della riunione voleva sospendere al 4° round, ma l’arbitro ha deciso di portare il match al 5° per consentire la vittoria di Prestot. Gli ho detto che è stato un comportamento vergognoso. Ma il peggio è venuto dopo, quando sono stato fino a mezzanotte e mezza in attesa inutilmente del medico per il controllo antidoping». «Non si può assegnare un titolo europeo senza il controllo antidoping - rincara la dose il suo allenatore Gian Maria Morelli - è scritto nero su bianco sul regolamento Ebu. Per questo sono fiducioso nel ricorso che presenteremo attraverso la Federazione Italiana. Per quanto riguarda il match, la strategia era soffrire nei round iniziali e poi battere sul ritmo Prestot quando non ne aveva più. Matteo lo stava incalzando, ancora due round e sarebbe calato. La decisione dell’arbitro ci ha impedito di portarla a termine».

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