Dal Bosone a Rimini: «La scienza deve sempre guardare lontano»

RIMINI. Inizia oggi a Rimini (ore 19, teatro Galli) Ad alta voce, la kermesse culturale che anima ogni anno una diversa città italiana: luoghi simbolo e spazi urbani che diventano posti speciali in cui incontrarsi e confrontarsi con le voci e i pensieri degli autori contemporanei. Il titolo è ImmagiMare e dal 18 al 20 ottobre vedrà protagonisti personaggi del mondo della cultura, della società e della scienza dialogare su temi quali l’immaginazione, i sogni, il futuro, il mare e i suoi orizzonti.
Sabato 19 alle 10 tappa al cinema Fulgor per l’appuntamento “La scienza che verrà. Viaggio nel futuro della scienza”.
I fisici e divulgatori scientifici Gabriella Greison e Guido Tonelli insieme al matematico Piergiorgio Odifreddi dialogheranno con il divulgatore scientifico e ricercatore Andrea Grignolio.
Tonelli, fisico e divulgatore scientifico e professore all’Università di Pisa, ha partecipato ed è stato portavoce dell’esperimento Cms al Cern di Ginevra, che ha portato alla scoperta del bosone di Higgs, traguardo che gli è valso, nel 2013, il Premio Fermi.
Di che cosa parlerete quindi durante questo incontro?
«L’idea è di fare una chiacchierata sul futuro della ricerca e della scienza – risponde Tonelli –. Il confronto sarà tra tre persone con tre esperienze diverse, quindi ognuno analizzerà le questioni secondo il proprio punto di vista: il mio sarà quello della fisica e dell’astrofisica. Punto fondamentale come sempre saranno le sfide che ci attendono e in questa discussione aperta navigheremo a vista».
L’incontro è adatto anche a un pubblico di non addetti ai lavori?
«Certo, l’obiettivo è proprio diffondere queste conoscenze anche a studenti o persone che si occupano di altro, non solo di parlarne tra esperti».
Pensa che emergeranno anche argomenti legati al tema dell’ambiente, ora molto attuale?
«In qualche modo sì, ma sempre con il mio atteggiamento: ora la gente spera di risolvere il problema attuando delle azioni specifiche, ma in realtà sapremmo già come farlo, analizzando tutto quello che è stato scoperto finora. La soluzione reale però forse è in aspetti che ancora non conosciamo e per questo ritengo che la scienza e la ricerca debbano sempre guardare lontano, nel futuro. Se avessimo fatto questa conversazione a fine Ottocento non avremmo saputo darci le stesse risposte: ci saremmo chiesti come risparmiare l’olio e il petrolio o come utilizzare al meglio le candele e non avremmo potuto sapere che sarebbe stato scoperto l’elettromagnetismo, solo per fare un esempio, ma potrei citare anche la meccanica quantistica che ora è alla base di tutte le strumentazioni medico-scientifiche. Nella scienza è così: spesso stiamo cercando cose guardando al particolare ma ne scopriamo altre strabilianti che non ci saremmo aspettati e lo spiego anche nel mio ultimo libro Genesi. Dobbiamo avere quasi uno sguardo filosofico sulle cose».
Al momento a che cosa sta lavorando?
«Come ricercatore a Ginevra sto lavorando a una nuova sfida: un acceleratore gigantesco».
Sono importanti questi momenti di incontro con il pubblico?
«Per me sono fondamentali e sento il dovere di rendere partecipe la comunità ampia della nostra ricerca. È il motivo per cui scrivo libri raccontando tutto in modo semplice».
Che rapporto ha con Rimini e la Romagna?
«Penso sia importante sottolineare, al di là degli aspetti più conosciuti come il turismo e il divertimento, quanto qui sia ancora vivo il senso della comunità. Ci sono istituzioni attente a creare eventi e c’è una grande partecipazione e risposta».
Ballestra e Marzano
A seguire, dalle 12 di sabato, sempre al Fulgor, si prosegue con “Immaginaria. Immaginario… al femminile” in cui la scrittrice Silvia Ballestra e la filosofa Michela Marzano si confronteranno sulle tematiche di genere con la saggista Anna Stefi. Musica a cura di Andrea Alessi.

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