Borsa di Milano, mesi tutti col segno negativo per la Romagna

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C’è una costante nell’analisi delle performance degli ultimi sei mesi per le otto società romagnole quotate alla Borsa di Milano: sono tutte profondamente in negativo. Lo studio dei grafici mostra con chiarezza come a influenzare sui dati non siano stati tanto i mesi finali dell’anno scorso – che anzi mostravano una tendenziale ripresa del mercato (con picchi di crescita, per alcune realtà romagnole, anche del 70 o addirittura 150%) – quanto l’avvio di un 2022 decisamente complesso sotto tanti punti di vista. Tre elementi, ormai noti, hanno spinto verso il basso: il primo è lo scoppio di un generale processo inflativo, causato da un rimbalzo economico post Covid 2020 che ha stressato fortemente la domanda e che si è riflesso con l’aumento dei costi delle materie prime, oltre che alla loro scarsità; il secondo riguarda la bolla energetica, che ha visto i costi salire alle stelle; e infine, a mettere benzina sul fuoco, ci ha pensato una forte tensione geopolitica, sfociata nella guerra in corso tra Russia e Ucraina. A un panorama di incertezze, gli investitori hanno quindi risposto con disinvestimenti e minori contrattazioni. E l’indice FTSE Italia All-Share con una performance degli ultimi sei mesi a meno 2,7%. Le prospettive, tra l’altro, non sono delle migliori per i mesi a venire, al punto che anche il Fondo monetario internazionale ha rivisto al ribasso le stime iniziali di crescita per l’anno in corso.

Forlì-Cesena

Il viaggio tra le quotate romagnole inizia nella provincia di Forlì-Cesena, storicamente “culla” di alcune delle imprese più grandi e strutturate del territorio. Una su tutte la Technogym di Nerio Alessandri, l’imprenditore visionario che da un capannone di Gambettola ha portato i suoi attrezzi per il fitness in tutto il globo. Dopo un inizio e un proseguo di 2020, come prevedibile, piuttosto complesso, il 2021 per la società era iniziato sotto il segno della ripresa e a maggio il titolo era tornato sopra gli 11 euro. Con la recrudescenza del virus le quotazioni sono poi tornate a scendere fino a 6 euro, ma nell’ultimo mese l’azienda quotata nell’indice FTSE Italia Mid Cap è tornata a salire, con performance in crescita del dieci per cento. I volumi si sono leggermente ridotti, segno di una possibile fase di volatilità ridotta.

Anche Unieuro ha chiuso l’ultimo mese con un più 7,2% (a fronte di un ultimo semestre che aveva mostrato un andamento decrescente del 6,9). I volumi, però, sono in rialzo rispetto alla media settimanale, di conseguenza gli analisti prevedono l’avvio di una fase ad elevata volatilità. Il tour tra Forlì e Cesena si chiude con Trevi. Il titolo della società, impegnata in un complesso piano di risanamento, oggi si attesta attorno 0,65 centesimi per azione e, nonostante nell’ultimo mese sia cresciuto del 10%, nell’ultimo anno ha perso oltre il 48% del suo valore azionario.

Ci sono, poi, società forlivesi che hanno scelto di cercare finanziamenti sui mercati esteri invece che su quelli italiani. È il caso recente del Gruppo Ferretti, che ha chiuso con successo l’operazione di quotazione alla Borsa di Hong Kong, dove una settimana fa sono partite le negoziazioni del titolo.

Rimini

Anche i grafici delle quotate riminesi assomigliano all’andamento delle montagne russe. A partire da quelli di Aeffe – il gruppo fondato dalla stilista Alberta Ferretti e titolari di marchi quali Alberta Ferretti, Moschino e Pollini – che dopo aver chiuso il 2019 con il prezzo a 2 euro per azione, ha visto il titolo crollare fino a toccare gli 0,7 centesimi. A partire da novembre 2020 per l’azienda quotata nel segmento FTSE Italia Star (che comprende le spa con capitalizzazione fino a 1 miliardi di euro) era iniziata la risalita, con la performance a un anno chiusa a più 74%. Gli ultimi mesi, però, sono stati duri e il titolo dai 2,7 euro di gennaio oggi viene scambiato a 1,9 euro. Anche per il colosso dell’alimentare Marr il 2020 è stato di sostanziale decrescita, ma l’anno scorso si è verificato un buon rimbalzo del titolo. Poi è arrivato il 2022 e l’ultimo mese il prezzo è sceso del 3,8%.

Meno 2,7% è invece la performance del titolo nell’ultimo mese per la Ieg, la società che detiene la Fiera di Rimini e il cui business è stato tra quelli più duramente colpiti dalle conseguenze del Coronavirus. Infine, un ultimo mese in positivo è stato quello per l’operatore del settore della refrigerazione mobile Indel B.

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