Borghi, in tanti alla manifestazione contro i giardini intitolati al fascista Oliveti

Archivio

Molta gente al corteo pacifico contro l'intitolazione di un parco al fascista Ivo Oliveti. Nonostante fosse domenica mattina il centro storico di Borghi è stato invaso da persone e bandiere, con alcuni momenti toccanti. Il circolo Pd di Borghi, Anpi Rubicone e Anpi Forlì-Cesena hanno organizzato un corteo di protesta contro la delibera dell'Amministrazione comunale di intitolare un parco pubblico a Ivo Oliveti. Tanta la gente. Il ritrovo è stato in piazza Vittorio Veneto, vicino alla sede del Comune. Dopo il saluto iniziale il corteo ha seguito un percorso nel centro storico, lungo le mura malatestiane, con alcune soste rievocative, durante le quali Mino Savadori ha declamato alcuni brani sul profilo e sulle lettere di Oliveti inviate alla famiglia, accompagnato da musiche di Mirko Catozzi.

Molte le bandiere, visto che alla manifestazione hanno aderito varie sigle, tra cui l’associazione “Luciano Lama”, Libera, Cgil, Arci, Articolo Uno. Nel borgo collinare sono arrivati assessori e consiglieri comunali attuali ed ex, arrivati da Gambettola, Cesena, Savignano, Gatteo, San Mauro Pascoli, ma anche da Santarcangelo e l'inossidabile Valter Bielli. Di Borghi invece non c'erano tanti residenti, presenti comunque i consiglieri di minoranza e Marina Tosi, ex assessora nella passata legislatura.

«Questa è una piazza bellissima – ha esordito Miro Gori, presidente provinciale Anpi – che fa venire i brividi. Non vogliamo cada nell'oblio una delibera pro Oliveti. Era giusto quindi fare una manifestazione come “forza tranquilla e democratica”. Dobbiamo riprenderci le piazze e coinvolgere la gente per far capire che siamo una forza vicino ai lavoratori, ma senza memoria e cultura non si va da nessuna parte. Intitolare una strada o un parco a un personaggio come Oliveti è gravissimo. Era un fascista, un fucilatore di italiani attraverso i famigerati Tribunali speciali». «Questa è un deriva inaccettabile – ha rincarato la dose Giusy Delvecchio dell'Anpi di Santarcangelo – Il rischio è che la continua scomparsa dei protagonisti di allora non crei più differenza tra fascisti e partigiani, tra carnefici-torturatori e vittime. Intitolare un parco a Oliveti di fianco alla strada intitolata al martire Gastone Sozzi è una follia».

Poi testimonianze e musiche, in varie tappe del corteo: «Su Oliveti ho trovato l'elogio di alcuni gerarchi fascisti - ha declamato Mino Savadori - Lo lodavano per la sua inflessibilità quando era componente del Tribunale speciale. Come componente del Collegio giudicante ha mandato a morte vari oppositori di regime. Anche come aviatore leggere le sue lettere che dall'Africa mandava ai familiari è inquietante: gioiva nel bombardare i civili “neri” dell'Abissinia, scaricando loro addosso bombe e fusti di gas chimici che facevano morire le persone dopo ore di atroci sofferenze, con frasi del tipo “mi divertivo un mondo a vederli scappare”, “il più bel bombardamento da me compiuto”».

Infine, dopo il corteo a tappe nel centro storico, l'ultra 80enne Emilia di Borghi, partigiana e poi operaia impegnata nelle lotte per i diritti delle lavoratrici, seppure in carrozzina, ha chiuso la manifestazione intonando di slancio la prima strofa di Bella Ciao, accompagnata poi da sette componenti del "Coro spontaneo individualista" di Santarcangelo. «Speriamo che questa manifestazione - è l'auspicio di Dario Placca, uno degli organizzatori - serva a risvegliare le coscienze».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui