Bonaccini a Cesena: sanità che cambia e innovazione tecnologica

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Per Stefano Bonaccini una sanità pubblica universale e di qualità deve essere il segno distintivo dal Pd rispetto al modello privatizzato "alla lombarda", che durante la pandemia ha mostrato grandi pecche. E accanto a questo elemento identitario sociale, l'altro deve essere una battaglia ancor più coraggiosa sui diritti civili, dal Ddl Zan allo ius soli, nella convinzione che tra l'altro, «se ci fosse un referendum, i sì a quelle due leggi vincerebbero». Sono i messaggi più pregnanti lanciati dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, durante l'incontro di cui è stato protagonista sabato sera alla Festa de L'Unità.

La presentazione del libro che ha scritto, intitolato "Il Paese che vogliamo" è stata l'occasione per fare il punto su progetti molto innovativi che l'Emilia sta mettendo in campo, soprattutto sul fronte della rivoluzione digitale. In particolare, Bonaccini si è soffermato sui super computer su cui la Regione ha deciso di scommettere, per dotarsi di una capacità di super calcolo che ne farà una delle zone più all'avanguardia nel mondo da questo punto di vista. E tutti gli esperti concordano sul fatto che quell'elemento sarà decisivo per lo sviluppo futuro in tutti i settori. L'avveniristico Centro tecnologico che sta nascendo a Bologna per vincere quella sfida potrebbe essere particolarmente interessante anche per Cesena, grazie alla scelta lungimirante fatta trent'anni fa di realizzare in città un polo universitario scientifico con una forte vocazione informatica, che dopo l'estate sarà ulteriormente rafforzato dal lancio di due innovativi corsi di laurea in questo ambito. Il sindaco Enzo Lattuca ha infatti segnalato a Bonaccini, seduto accanto a lui, che «se in futuro dovesse nascere qualche gemello» di quell'eccellenza legata ai super calcolatori Cesena avrebbe le carte in regola e «una gran voglia» di ospitarlo.

La sanità è l'altro tema.Per Bonaccinile mosse chiave per il futuro sono due. La prima è il rafforzamento dell'assistenza extraospedaliera, quella sul territorio, «facendo crescere le già numerose Case per la salute esistenti e realizzandone di nuove». La seconda priorità è la crescita delle cure a domicilio: «Oggi ne beneficia solo il 4% dei pazienti - ha detto Bonaccini - Vogliamo arrivare al 10%. Ci aiuterà a farlo la telemedicina». Per l'assistenza ospedaliera, il presidente della Regione ha invece tratto dalla pandemia la lezione che «servono strutture molto flessibili e con attrezzature all'avanguardia»: il nuovo Bufalini che sarà costruito tra pochi anni ne terrà conto e sarà il primo ospedale post-Covid in Italia, con la grande possibilità di ispirare gli ospedali che sorgeranno in futuro.


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