Bollettino da un centesimo, il Comune di Rimini: se c'è errore, lo annulliamo

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Al Comune i conti non tornano e fa partire «le verifiche per eventuali errori informatici che, nel caso ci dovessero essere, farebbero ritirare l’atto di riscossione». Il casus belli riguarda il bollettino della Tari da un centesimo che dal 2017 sarebbe salito a 42,85 euro con tassi di interesse al 4.486 per cento. Una “sorpresa” arrivata a un pensionato con tanto di intimazione a pagare entro trenta giorni per evitare il pignoramento dell’auto. Ecco perché l’anziano si è rivolto al suo commercialista, Giovanni Benaglia, per capire cosa fare. L’appello lanciato è arrivato quindi tramite il giornale all’amministrazione comunale, che ieri ha fatto partire delle prime verifiche ma dovrà aspettare la giornata di oggi, con gli uffici tutti aperti, per capire nel dettaglio ciò che è accaduto. Di certo c’è che all’anziano quell’avviso di riscossione da parte della Sorit - la società a cui si appoggia Palazzo Garampi per recuperare i crediti - è arrivato.

Le regole sulla Tassa dei rifiuti

Ma i numeri, regolamento della Tari alla mano, fanno supporre che non si possa essere partiti da 1 centesimo. Già perché all’articolo 27 si specifica che il contribuente «non è tenuto a versare il tributo quando si tratta di somme inferiori ai 12 euro». Non solo, andando poi all’articolo 30, si legge: «In caso di mancato versamento di una o più rate alle date stabilite, il Comune provvede a notificare al contribuente, anche a mezzo posta raccomandata con avviso di ricevimento o pec, un atto di accertamento contenente il sollecito di pagamento, dando un termine non inferiore a 30 giorni per effettuare il versamento della tassa, degli interessi legali e delle spese di notifica». Passato inutilmente tale termine, «è irrogata la sanzione pari al 30 per cento dell’importo non versato o tardivamente versato, come riportato nell’avviso di accertamento per omesso o insufficiente versamento». A cui aggiungere oneri del 3 per cento. Tradotto: per arrivare a 42 euro, il debito potrebbe essere più alto di 1 centesimo, sostengono dall’amministrazione.

Pignoramento dell’auto

Il condizionale però è ancora d’obbligo, perché dal Comune chiariscono anche che le riscossioni sono ripartite di recente, visto che erano sospese da febbraio causa Covid, quindi vanno fatte ulteriori indagini. Partendo però da un punto che tutela il pensionato in questione, ovvero: Sorit per 1 centesimo non fa partire nessuna macchina delle riscossioni, al netto di errori nel sistema informatico che farebbero, nel caso, «ritirare l’atto». Con tanto di annullamento del possibile pignoramento dell’auto che, seguendo la procedura burocratica, dovrebbe finire all’asta ed essere venduta, in caso non l’anziano non saldi il debito richiesto di 42 euro entro trenta giorni.

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