Renata di lotta, più forte dei partiti

Rimini

Mandata a casa con un blitz dal notaio, Renata Tosi ieri notte è rientrata a palazzo dal portone principale: legittimata dai suoi concittadini. Dopo 122 giorni di panchina obbligata, si è rimessa di forza quella fascia tricolore che i riccionesi le vogliono cucita addosso perché è una di loro. Nemmeno Pierani era riuscito a stabilire una sintonia così profonda con la città. Per quanto popolare, “Re” Terzo era pur sempre un uomo del partito. Quando il Pci decise di cacciarlo non poté fare altro che andare a casa (pardon, in Parlamento). Renata Tosi no, non c’è partito né congiura che tenga. Nell’immaginario riccionese lei è una donna della città e per la città. Bastava scorrere le percentuali misere incassate al primo turno dai partiti che l’hanno sostenuta: a sbancare era stata la lista “Renata Tosi”, un elenco di sconosciuti da ieri diventati consiglieri comunali con una manciata di preferenze a testa. Renata Tosi non ha convinto per il programma che ha presentato - il confronto con la visione di Andrea Gnassi non tiene - ma perché è riuscita, dopo quasi tre anni di modesta amministrazione, a riproporsi come l’unica alternativa possibile al ritorno del partito del Trc, ottenendo di nuovo anche il consenso grillino. Ha vinto ancora la Renata di lotta perché i riccionesi hanno deciso che di lei comunque ci si può fidare. Dandole delle indicazioni, però. Dimezzando il consenso della lista “Noi Riccionesi”, per esempio, le hanno fatto capire da chi vorrebbero che rimanesse alla larga nella complicata sfida di governo che comincia oggi. Potrà scegliere di ripetere la scena poco edificante che l’ha vista togliere di mano la bandiera a una bambina il 25 aprile o diventare finalmente la sindaca di tutti, mostrando di sapere portare il gonfalone della città anche nell’interesse di chi non l’ha votata. Un compito reso più complicato dai tanti ultras della politica che porta in consiglio comunale. Erano già molti prima i leoni da tastiera, rischiano di essere addirittura di più. Quanto a Sabrina Vescovi, siamo al come volevasi dimostrare... Ha scelto di candidarsi sindaca a dispetto della possibilità ben più concreta di costruire un’alleanza vincente (con il Pd non in primo piano). Sarebbe stata un’ottima sindaca? Ne ha tutte le caratteristiche ma potrà diventarlo quando i riccionesi avranno perdonato al Pd la colpa del Trc, se mai accadrà. Non avere capito in anticipo che non era aria, al di là delle legittime ambizioni personali, è una colpa piuttosto grave. Sua e del Pd. Esserci andati vicini non basta.

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