Bimbo molestato da chi doveva accudirlo: 60enne di Cesena a processo per violenza sessuale

Cesena

Ad una decina di anni dai fatti ha raccontato di aver subito violenze sessuali. Dalle denunce che ne sono seguite ieri si è aperto, nell’aula del presidente Monica Galassi (a latere i giudici De leva e Giorgi) il processo a carico di un 60enne cesenate, accusato di aver molestato ripetutamente un bimbo che gli era stato affidato.
Non aveva neppure 10 anni quando per le accuse sostenute dal pm Federica Messina avrebbe subito gli abusi. Il 60enne (difeso dall’avvocato Raffaele Pacifico) anche per le tesi avanzate dalla parte civile (avvocato Luca Arginelli) approfittava di lui nei contesti in cui la madre lo lasciava in custodia alla sua famiglia.
Come spesso accade in questi casi dell’accusato non vengono citate le generalità. Finirebbero per svelare anche la potenziale vittima degli abusi contestati.
Ad oltre 8 anni dalle violenze patite “l’ex bimbo” aveva accusato un malore. Al termine del quale si è “tolto il peso” che portava dentro da quando era piccolo. Aveva poco più di 9 anni e proveniva da una famiglia con delle intense problematiche di alcolismo al suo interno. Il padre era morto e la madre (anche lei nel frattempo deceduta) non poteva prendersi cura sempre del bambino, che spesso veniva affidato alle amiche della donna. Le violenze sessuali le avrebbe subite proprio a casa di una delle amiche “di mamma” e dal marito di quest’ultima: il 60enne alla sbarra.
Alla morte della madre quello che è oggi un quasi 19enne si è trasferito a casa di una zia, in un’altra regione. È qui che, a inizio 2021, il giovane ha avuto il malore sotto forma di una crisi di panico. Patologia di cui soffre da tempo ma che in quella occasione ha dato sintomi più violenti del solito. Esaminato da specialisti, il ragazzo ha dichiarato quella che poteva essere “l’origine dei suoi mali”. Ricordando a distanza di anni (o almeno per la prima volta raccontandolo) che quell’uomo a Cesena lo aveva molestato. Toccandolo nella parti intime, era stato costretto a sua volta a “toccare” in maniera squallida il 60enne che avrebbe dovuto invece essere il suo tutore in assenza della madre.
In udienza preliminare e nel corso di un paio d’ore di audizione, il giovane ha dettagliato le molestie subite: sia in una camera da letto che nell’attrezzaia di quella famiglia.
Ieri all’apertura del processo sono stati ascoltati due testimoni. Un’insegnante della scuola del paese dove si è trasferito. Alla quale l’alunno aveva fatto qualche confidenza ma senza entrare nei dettagli. In aula ieri anche la zia che lo ha adottato: ha spiegato come i racconti il nipote glieli abbia fatti con dovizia di particolari ma solo dopo la presentazione delle denunce.
In aula si tornerà a marzo con altri testimoni d’accusa. Un procedimento che si preannuncia lungo e delicato: saranno 11 anche le testimonianze in aula chieste dalla difesa.

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