Berlusconi e il caso "Le Iene": "Non deve più succedere"

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Anche i vertici di Mediaset intervengono nella vicenda sollevata dalla trasmissione “Le iene” che si porta dietro una scia di due suicidi: quello del 24enne Daniele, dopo aver scoperto che quello che credeva l’amore della sua vita era in realtà un raggiro, e quello del 64enne, la “falsa Irene” di cui il giovane si era innamorato, schiacciato dal peso dell’attenzione mediatica dopo che era stato raggiunto dall’inviato delle “Iene” a Forlimpopoli. «È una vicenda che tocca la mia sensibilità: noi facciamo una tv che si occupa di tutti i temi, anche di cronaca, e nel farlo capita di andare oltre ciò che è editorialmente giusto» ha detto Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato di Mediaset, rispondendo alle domande dei cronisti a Cologno Monzese. Un caso finito anche all’attenzione della Procura di Forlì che ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per istigazione al suicidio e che per Pier Silvio Berlusconi «non deve più succedere. Penso che dovremo alzare il livello di attenzione e sensibilità ulteriormente».
Un metodo, quello delle “Iene” attaccato da più parti negli ultimi giorni. «Non voglio entrare nello specifico — ha aggiunto Pier Silvio Berlusconi – e penso che dire basta a un certo tipo di giornalismo sarebbe come tornare indietro invece che andare avanti. Ma il punto è come viene fatto: servono attenzione e sensibilità, e mi rendo conto che non è facile. Ma è una questione di sensibilità personale: da editore dico che quella cosa lì non mi è piaciuta».
Intanto conclusa l’autopsia il corpo del 64enne è stato restituito alla famiglia per l’ultimo saluto.

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