La Benetton torna a Faenza con la famiglia Ristori

Faenza

FAENZA. Una buona notizia per il centro storico: dopo tante chiusure, finalmente l’apertura di un negozio fortemente attrattivo nel settore abbigliamento e altamente pregiato dal punto di vista architettonico, come location. Ci sono voluti mesi di lavoro per rigenerare la struttura dell’ex chiesa di Santo Stefano Vetere del XV secolo e, dopo un’assenza di almeno due anni, ecco ritornare in corso Mazzini n. 29, nei pressi della piazza, United Colors of Benetton. L’inaugurazione ufficiale ci sarà domani alle ore 18, con un rinfresco di buon auspicio, intrattenimento per bimbi e djset.

Gli imprenditori
Ad investire sono stati gli stessi imprenditori già presenti a Lugo da circa quarant’anni con due negozi dello stesso marchio. Titolare è Silvia Chiarini, cugina del noto cantante e show man Alessandro Ristori, la cui famiglia è coinvolta negli interessi del negozio. Ristori sarà infatti testimonial della catena faentina-lughese, garantendo la sua presenza «ogni qualvolta sarò in zona, libero dagli impegni internazionali». E forse pensa anche ad un futuro.

La scommessa del centro storico
«La scelta del centro storico – afferma Silvia Chiarini – è significativa per l’idea che abbiamo noi di commercio, legato alla città, alle sue bellezze e attrazioni, non certo nelle fredde periferie dei centri commerciali. Contiamo di dare il nostro contributo a rendere vivace la frequentazione urbana: ci sono ottimi segnali». Anche Ristori come testimonial spezza una lancia: «Il futuro dei centri storici non può prescindere dal commercio e credo che negozi di questo tipo possano rappresentare un forte richiamo».
Insediarsi nell’ex chiesa, in 300 metri quadri di spazi, con pregiati affreschi al soffitto, «non è stato affatto facile per via dei vincoli esistenti – continua la titolare –: penso che proprio tali edifici, ricchi di storia, affascinanti, possano essere recuperati e resi visitabili se riconvertiti in attività commerciali». L’apertura è importante anche sul versante occupazionale: ben dodici i commessi “spalmati” tra Faenza e Lugo, oltre alla famiglia di imprenditori.

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