Bellaria. Sventa un furto: dieci ragazzini lo pestano

di Carla Dini Una tranquilla serata di paura a Bellaria Igea Marina. Il 14 luglio scorso dopo le 23 un uomo di trentacinque anni si trovava nel negozio della sua compagna, quarantunenne e incinta di sei mesi. Tutto scorreva come al solito. Finché le chiacchiere per ingannare il tempo in attesa di clienti vengono interrotte bruscamente da una mandria chiassosa di ragazzi che si avvicina a via Pascoli, parlando con forte accento romano. D’istinto lui esce in strada per evitare «il furto della bici del figlio della sua compagna», visto che s’erano verificati molti episodi del genere negli ultimi tempi. Così quasi per caso vede uno dei giovani rubare invece degli occhiali dall’espositore del negozio accanto. Non fa in tempo a parlare per far ragionare il responsabile di quel brutto gesto che viene colpito. Una volta a terra poi in crescendo gli arrivano altri calci, pugni e persino ginocchiate. «Erano dieci contro uno, tutti tra i 16 e i 18 anni - ricorda l’uomo, contattato al telefono - e mi hanno massacrato per avere un oggetto da pochi euro». Il tutto avviene sotto gli occhi increduli della sua compagna che esce subito in strada e urla, chiedendo aiuto.

La richiesta di aiuto

Stando ai protagonisti della vicenda nessuno però interviene, «neanche gli ausiliari del traffico presenti in quel momento», che per quanto non tenuti a intervenire «almeno potevano allertare nell’immediato i soccorsi». Alla fine viene chiamata la polizia municipale, ma quando chiedono a lui i documenti, l’uomo esasperato li invita piuttosto a inseguire i ragazzi che nel frattempo stavano scappando. «Uno dei vigili mi ha risposto: “se volevo correre, facevo il maratoneta”», sostiene il 35enne. Da lì gli animi si scaldano, la vittima risponde in malo modo e forse ora rischia una denuncia per offesa a pubblico ufficiale . «Il bilancio finale - puntualizza l’uomo - sono sette giorni di prognosi, un occhio nero, un dente rotto e varie contusioni». Ora, continua, «faremo controllare le telecamere della strada - spiega - e se non erano in funzione, agiremo di conseguenza», prima possibile. La compagna invece aggiunge: «Tremavo ed ero sotto choc e continuo ad aver paura ancora adesso. Per lo più siamo donne commercianti in questa strada. Rispetto i turisti, ma come bellariese chiedo solo di essere tutelata». Anche se «non siamo tenuti a intervenire» per i furti «tra colleghi ci si aiuta». Per ora in attesa degli sviluppi di questa vicenda «ringrazio Danilo Lombardi del Movimento 5 stelle che ci ha dato voce in un anno già così delicato e difficile per noi negozianti».

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