Bellaria, rischio crollo sui binari: scatta il taglio dei Pini

Ferrovia bellariese, saranno abbattuti diversi pini a rischio crollo per scongiurare disastri ferroviari. Lo annuncia il sindaco Filippo Giorgetti dopo le analisi effettuate «da un agronomo professionista» sui pini del primo tratto di via Panzini e stilate a metà giugno, da cui è emerso che tre pini risultano «a forte rischio crollo». Un’indagine che si è sviluppata su due fronti: la tenuta statica e il “Visual tree assessment”, un metodo che valuta le condizioni strutturali degli alberi. «Data la vicinanza della linea ferroviaria siamo costretti ad abbatterli subito», precisa rassicurando che da ottobre a marzo prossimo saranno piantumati nuovi alberi «a medio fusto per evitare il rischio di ribaltamento sulla linea ferroviaria».

Nuove piantumazioni

In lizza piante come «la Melia Azedarach e il Neroum oleander oltre all'albero di Giuda già presente sul viale e via Roma con bellissimi fiori rosa intensi». Stessa frequenza per l’assessora all’Ambiente Adele Ceccarelli impegnata in Piemonte nel convegno organizzato da Asproflor-Comuni Fioriti per il progetto “Rinascitalia” che prevede 9mila chilometri percorsi in camper alla volta di 600 Comuni per promuovere il Turismo nel verde. «Il taglio è inevitabile, – conferma – poiché i pini svettano su un viale che da un lato è percorso in modo massivo da veicoli e dall’altro costeggia la ferrovia. Bisogna garantire l’incolumità delle persone e scongiurare un possibile disastro ferroviario, il che annienta ogni alibi per eventuali polemiche». Quanto agli altri pini, aggiunge, saranno sfrondati per contrastare i venti intensi come ha consigliato l’esperto. Un procedimento che, dopo la stagione estiva, ripartirà a settembre in direzione Cagnona. «Stessi principi applicati anche in via Virgilio dove – conclude l’assessora – le verifiche di tenuta decretano il taglio di una decina di piante. Oltre 40 anni fa i pioppi furono abbattuti in varie zone per far spazio ai pini, una soluzione già allora contestata su cui oggi dobbiamo intervenire».

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