Da Bellaria pizze per dire grazie a medici e infermieri

Dodici metri di pizza, cento pizzette al taglio e innumerevoli altre margherite e capricciose “napoletane doc”. Sono i doni con cui tre pizzerie di Igea Marina hanno voluto rendere grazie ai medici e gli infermieri dell’ospedale di Rimini, in prima linea contro il Covid-19. Recapitate nella serata di martedì per il personale in servizio nel turno di notte, le pizze sono state poi suddivise e distribuite tra i vari reparti.


«L’iniziativa della “pizza in sospeso” è nata nel gruppo Facebook “Sei di Bellaria Igea Marina se…” – racconta Fabio Zangoli, titolare della pizzeria Tramps di Igea Marina e co – autore dell’iniziativa, insieme allo staff di Fausto pizza – e hanno partecipato tantissimi cittadini della zona, che al momento della consegna delle pizze a domicilio hanno lasciato in una busta la propria offerta per contribuire a questo nostro piccolo gesto di gratitudine».
«È un modo per dire “grazie” a chi si sta battendo per la salute di tutti noi», spiega ancora il ristoratore, che con un meccanismo simile a quello dei “caffè sospesi” riferisce di essere riusciti a raccogliere così circa 300 euro. «Noi pizzaioli poi abbiamo raddoppiato il valore dell’offerta, sfornando pizze per almeno il doppio della cifra raccolta. – continua il titolare di Tramps –. Io ho portato 24 mezzi metri di pizze, Fausto pizza ha sfornato invece cento pizzette al taglio, e poi si aggiunto all’ultimo anche Magic pizza, che ha contribuito con altre pizze». A dare un tocco in più, il savoir faire del pizzaiolo Gennaro, «napoletano doc», spiegano gli imprenditori di Igea Marina. «Siamo andati a consegnare la pizza nella serata di martedì e siamo stati felici di poter contribuire, anche se con il nostro piccolo gesto, a far “star meglio” chi combatte così assiduamente per la salute della nostra comunità, esponendosi tutti i giorni a rischi severi». Lanciata sulla piattaforma social del comune al confine con il territorio cesenate, l’attività delle “pizze in sospeso” è giunta a buon fine, come racconta Fabio Zangoli, «proprio grazie alla collaborazione di una ragazza di Bellaria che lavora in ospedale, e che ha “raccolto” le pizze portate da me e da Fausto, poi hanno razionate e distribuite nei vari reparti».

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