Bellaria, la morte in riva al mare tra le grida della figlia di 10 anni

È morto sulla riva del mare, davanti agli occhi di sua figlia e della sua compagna. Un uomo di 45 anni originario del Senegal ieri pomeriggio ha esalato l’ultimo respiro sulla battigia del Kennedy Beach a Igea Marina. Pochi istanti prima era in acqua insieme alla bambina, di circa 10 anni, con cui stava sfidando le onde del mare mosso per cercare refrigerio dalla calura estiva. Ma proprio, lì, tra le onde, è avvenuta l’inaspettata tragedia.

L’allarme

A chiamare i soccorsi è stata la figlia: vedendo il padre accasciarsi e perdere progressivamente i sensi ha iniziato a urlare cercando di attirare l’attenzione dei bagnanti e dei bagnini di salvataggio. Immediatamente gli operatori sono corsi in acqua, nuotando nel mare mosso per raggiungere quella bambina quasi paralizzata dal trauma di vedere il padre perdere coscienza e lo spavento di trovarsi in mezzo a cavalloni sempre più alti. L’allarme ha messo in moto tutta la spiaggia: oltre ai salvataggi subito entrati in mare con i mosconi, i bagnini e i turisti si sono subito adoperati chiamando i soccorsi. Sul posto, infatti, sono giunti immediatamente i marinai della Capitaneria di porto e l’ambulanza a sirene spiegate.

«Un bagnante, addirittura - racconta il salvataggio Gabriele Ricucci, che ha raggiunto il 45enne tra le acque agitate di ieri pomeriggio - si era tuffato tra le onde per andare da lui a nuoto. Ma il mare era troppo grosso, tanto che sono dovuto intervenire e issare anche lui sul moscone perché rischiava di affogare». Non senza difficoltà, infatti, padre e figlia sono stati portati a riva. Ma se per la bambina si è trattato “solo” di darle sollievo per la paura patita in acqua, per il 45enne la sorte è stata ben peggiore. «Quando l’ho raggiunto in acqua - racconta ancora Ricucci - purtroppo era già sommerso, non era più cosciente».

E infatti, nonostante i tentativi di rianimarlo, poco dopo le 15 i sanitari del 118 si sono dovuti arrendere al fatto che il cuore del 45enne avesse smesso di battere. In suo aiuto si era prestato subito anche un medico del pronto soccorso dell’ospedale di Cesena, lì in spiaggia nel suo giorno libero. Ma né il primo massaggio cardiaco, né le scosse con il defibrillatore hanno saputo invertire una sorte che era ormai inesorabile.

Come dichiarato dalla compagna ai sanitari, l’uomo già da tempo soffriva di disturbi cardiaci. Al momento, la causa più probabile della perdita di sensi improvvisa pare infatti quella di un improvviso malore che lo ha colto mentre era in acqua.

Le domeniche in spiaggia

«Lo vedevamo tutte le domeniche - raccontano i bagnini del kennedy beach - veniva sempre con la figlia e spesso anche con la compagna. Era un uomo muscoloso, in forma. Quello che è successo è veramente scioccante».

Salvataggio indesiderato

Quella di ieri, al Kennedy Beach, è stata una giornata particolarmente agitata. Nella mattinata un altro episodio ha scosso la placida quotidianità di vacanzieri e residenti “in pausa” dal lavoro.

Tra le onde nel mare mosso, il bagnino Ricucci aveva visto un uomo che aveva tutta l’aria di essere in pericolo. Lo ha raggiunto per metterlo in salvo, ma lui ha tirato dritto, continuando a nuotare. «Lasciami in pace», gli ha detto.

A lanciare l’allarme verso le 12.30 erano stati alcuni bagnanti che affollavano la spiaggia nel cuore della domenica. Raggiungendo trafelati la torretta di presidio, hanno segnalato al marinaio del salvataggio che un uomo era uscito oltre la barriera degli scogli, allontanandosi per circa 90 metri dalla riva con il mare a forza 4. Il bagnino, forte di un’esperienza quasi ventennale, non ha quindi perso tempo, precipitandosi a tirare il moscone contro le onde, prima di manovrarlo per raggiungere il temerario. A unirsi a lui è stato un collega che nonostante le correnti non ha esitato a lanciarsi a nuoto in direzione del bagnante. Poi il colpo di scena. Una volta raggiunto, l’uomo in alto mare, (risultato poi essere un nuotatore 58enne originario di Villa Verucchio) ha chiesto di essere lasciato in pace. Sorpreso da un tale dispiegamento di forze, ha sottolineato seccamente di non esser stato lui a invocare aiuto, né tanto meno di esser incorso in qualche pericolo.

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