Nel 2022 ha fondato un asilo in Tanzania, nel cuore della savana, la bellariese Patrizia Di Flumeri, presidente dell’associazione Cuori in Viaggio-aps fondata nel 2018. A monitorare la struttura frequentata da 138 bambini masai, è la vicepresidente dell’associazione, Anna Nardo, che si è trasferita lo scorso anno a Zanzibar dove possiede una guest house. Prima dell’istituto costruito a Siginy, nel distretto di Kwediboma, la scuola più vicina era a 40 minuti di moto. Una difficoltà che induceva le famiglie a rinunciare alla formazione di base per i figli in un paese già afflitto dall’analfabetismo. Poi la svolta.
Solidarietà senza confini
La nuova scuola accoglie 138 alunni, fino ai 9 anni, seguiti da due maestre in altrettanti turni: dalle 7 alle 12 e dalle 12 alle 17. Per raggiungere la zona, partendo da Zanzibar, occorrono 16 ore e 6 mezzi diversi, dalla barca al pullman passando per la moto. Da qui la richiesta dei genitori di ampliare l’istituto allestendo una sezione delle elementari in loco. Uno slancio che commuove la presidente: «In questi mesi hanno costruito mattoni di fango e sabbia e rifiutato donazioni di giochi per destinare quella cifra al progetto. L’auspicio è costruire un pozzo che sostituisca l’attuale tanica da mille litri, riempita con acque piovane o trasportate in cisterna».
“No” all’accattonaggio
Quanto alle tappe dell’associazione, partono da lontano: «Tutto è cominciato nel 2010 quando ho trascorso la prima vacanza a Zanzibar – spiega Patrizia -. Da viaggiatrice seguivo il motto “mai nello stesso posto”, finché mi sono innamorata di questo Paese e dei suoi bambini. Da allora, su richiesta del capo villaggio, il cosiddetto Sheha, e del comitato scolastico, sostengo anche l’asilo locale di Kidoti a nord dell’isola». Ora gli allievi sono 115 e le maestre 9 e il primo obiettivo resta togliere i piccoli dalla strada, evitando l’accattonaggio in spiaggia. «Oltre alla prescolarizzazione, assicuriamo cure dentistiche e check -up medico – prosegue la presidente – nonché un pasto giornaliero a base di porridge, spezie e farine locali, molto nutriente e apprezzato». Ma non solo. Sono stati costruiti due bagni, la cucina e un recinto in muratura per scoraggiare i ladri. L’organizzazione no profit conta ambiti che includono anche realtà belligeane: dall’asilo “Il gabbiano” rifornito di materiali e giochi con una parte del 5 per mille alle famiglie in difficoltà, sostenute anche durante la pandemia, con pacchi alimentari e il ricavato dalla vendita di mascherine, realizzate con stoffe zanzibarine, passando per le donazioni devolute ai reparti oncologici di ospedali in Emilia e in Veneto. Per chi volesse saperne di più: cuorinviaggio@gmail.com.