Bellaria, infermieri allo stremo. Galli: "Pronti alla protesta"

«Stiamo perdendo la speranza, aiutateci o scenderemo in piazza». In virtù del doppio ruolo che riveste, come amministratore e sanitario, il vicesindaco di Bellaria Igea Marina, Bruno Galli, condivide l’accorato appello lanciato dalla Federazione nazionale ordini professioni infermieristiche. «Ho riflettuto sull’opportunità di condividere questo testo, visto che ho sempre portato avanti le battaglie che ritenevo giuste. Ora l’auspicio è che queste parole sensibilizzino, calamitando l’attenzione di chi può dare risposte». Così mette nero su bianco la nota di Fnopi: «In questa lunga guerra contro il virus, noi 456mila professionisti in prima linea per il Paese stiamo scrivendo ogni giorno, da due anni, la storia del Servizio sanitario nazionale». «Sebbene il mondo intero – si rimarca - abbia riconosciuto gli infermieri come motore, spina dorsale e futuro di ogni moderno sistema sanitario-sociale, anche se siamo stati definiti eroi e angeli, mentre ci venivano dedicate piazze e statue, oggi non siamo vincitori». Perché in questi anni, proseguono, «abbiamo dovuto mettere da parte la normale straordinarietà della professione, lavorando in costante emergenza. Perciò ci siamo ammalati di più e peggio di ogni categoria, – rimarcano – rinunciando anche a ferie, progetti di carriera e di vita». Ma l’assurdo è che, rilevano, «stiamo perdendo l’ultima cosa che ci era rimasta: la speranza». Speranza, chiariscono, in una «Sanità e in una Politica che ci valorizzino, con un adeguato ritorno economico e un sistema realmente meritocratico». Perciò prima stigmatizzano: «Dalla bozza del nuovo contratto alla Legge di Bilancio, niente sembra concretizzarsi in direzione delle nostre richieste». Di seguito puntano il dito: «Le promesse assumono ora una luce beffarda e crudele, come – affermano – una mannaia che si scagli contro chi tiene in piedi il sistema salute, seppur in balia di attacchi». Ed a chiusura non usano giri di parole: «Così muore una professione», segnalano, evidenziando che peggio della crisi, «c’è solo il dramma di sprecarla». Perciò con l’esasperazione che li investe, gli infermieri anticipano la prossima mobilitazione, «per scrivere una storia che restituisca dignità».

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