Bellaria, "ospito mamma e figlie ucraine, ma ora la casa serve ai turisti"

«Cerco un alloggio per rifugiate ucraine, devo affittare l’appartamento dove le ospito». A lanciare l’appello è il 50enne Cristiano Rubinetti, molto attivo nella parrocchia del Sacro cuore di Bellaria.

La vicenda

«Era il mese di marzo quando ho accolto la richiesta della Caritas: ospitare cittadini ucraini in fuga dalla guerra», spiega il geometra evidenziando che se fosse giunta una persona sola, avrebbe potuto ospitarla in casa sua. Ma la sorte ha deciso di affidare alle cure sue e della moglie una famigliola di Odessa composta «da una mamma 36enne con due figlie di 7 e 15 anni». Una sorta di ricongiungimento a metà, perché la nonna delle bimbe lavora come badante in città. «Così per garantire più spazio e libertà possibile» alle sue ospiti, ha messo a disposizione l’appartamento, presso il porto, che sua madre affitta per la stagione. Intanto mentre i giorni trascorrono veloci, per quanto possibile, visto il prolungarsi del conflitto e la distanza dalla terra natale, i rapporti si forgiano all’insegna della cordialità. A pesare per le piccole è soprattutto il distacco dal papà, in prima linea sul fronte. «Cerca di essere presente con videochiamate, ogni volta che può, - racconta Rubinetti - ma senza far trapelare dove si trova, perché i russi rintracciano i segnali dei cellulari». Prima rimarca: «Non potevo sperare in una famiglia più a modo». Poi svela la difficoltà dietro l’angolo. «Purtroppo avevo già preso un impegno con clienti storici del Trentino che – allarga le braccia - da mesi avevano prenotato un soggiorno».

L’appello

Così invita i concittadini a mobilitarsi prima del 15 maggio creando una rete di protezione: «Diamo una mano e facciamo vedere che siamo anche noi brava gente». E rassicura: «I documenti sono in regola e le ragazze frequentano la scuola mediante la didattica a distanza dall’Ucraina». Quanto alla mamma, «lavorava in un magazzino ed è una persona volenterosa che studia l’italiano con grande impegno, anche se è ancora agli inizi», conclude.

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