Bellaria, altri guai per l’ex hotel Arizona: ospiti a rischio sgombero

Hanno dieci giorni di tempo i proprietari dell’hotel Arizona di Igea Marina per sistemare le difformità alle norme antincendio. In caso non vi riuscissero, quello che con le sue 125 camere è il più grande albergo dell’intera città, dovrà far sgomberare gli ospiti e, come recita un’ordinanza, vedrà scattare il divieto di prosecuzione dell’attività.

La struttura che sorge in via Pinzon era salita alla ribalta due volte, nel 2023, beninteso sotto un’altra gestione, prima quando i dipendenti avevano fatto i bagagli lamentando di non esser pagati da inizio stagione e di seguito perché per carenze igienico sanitarie era stata chiusa la cucina lasciando 140 clienti a bocca asciutta.

Ora una recente visita tecnica da parte dei vigili del fuoco di Rimini ha riscontrato varie «difformità alla normativa antincendio e ai criteri tecnici di prevenzione». Qualche esempio? «Sul terrazzo in copertura risulta un impianto fotovoltaico non segnalato da cartellonistica e non disattivabile tramite un pulsante di sgancio raggiungile dal personale».

Non sono inoltre rispettate prescrizioni già richieste come la realizzazione, «in sostituzione della scala esistente lato Cesenatico monte di un’altra dalle caratteristiche rispondenti alle norme». Il locale al pianoterra del secondo corpo non corrisponde poi alla planimetria approvata. Quanto al piano di emergenza mancano la procedura per la gestione in esercizio e in emergenza «relativa all’impianto fotovoltaico ma anche l’indicazione con apposita cartellonistica del luogo sicuro, mentre lungo le vie di esodo è presente materiale non certificato alla reazione al fuoco (telone che separa la zona giardino dalla via di esodo lato via Apuleio, divani, giochi e specchi)». Infine la scala che sbarca nella hall «non risulta protetta». Come spiegano dal municipio: «Ai fini della regolarizzazione, il titolare dovrà presentare, in dieci giorni a partire dal 3 giugno scorso, nuova Segnalazione certificata inizio attività con documentazione esaustiva».