Bellaria Igea Marina. I nonni danno lezioni di dialetto a scuola

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A scuola di dialetto. Riparte il progetto messo in campo dagli ospiti della Casa di riposo “La marina” che sorge sul lungomare Pinzon a Igea Marina. E i nonni tornano a lanciare un appello alle scuole per intercettare nuovi allievi.

La genesi del progetto

Sono stati dieci gli ospiti dai 70 ai 103 anni a gestire con disinvoltura video lezioni di romagnolo a misura di bambino, destinate nello scorso anno scolastico alla 5A e 5B della primaria Aurelio Saffi di Cesenatico, una quarantina di alunni in tutto. «L’iniziativa che cadeva circa due volte a settimana ha riscosso grande successo – si rallegra la responsabile dell’animazione della Cra Francesca Saporetti – e con l’occasione ringraziamo la dirigente Paola Fabbri e la maestra Anna Manni che hanno accolto la nostra idea contribuendo a renderla entusiasmante». A dare il “la” alle lezioni, svolte da remoto per proteggere tutti dalla morsa del Covid, è stata una bella tavola apparecchiata attorno alla quale i nonni si sono seduti pronti a tradurre in romagnolo il nome di stoviglie e posate. Immediata la reazione dei bimbi che, visto il filmato in classe sulla Lavagna interattiva multimediale, sono corsi a casa a sfoggiare tra una forchettata di spaghetti e larghi sorrisi le nozioni apprese. Da studenti a maestri il passo è stato davvero breve, con grande gioia de “La Marina”.

Canti tradizionali e fiabe

Al contempo è iniziato uno scambio epistolare, con i bimbi che firmavano affibbiandosi un soprannome dialettale, nonché la lettura di poesie scritte da nonno Fausto che, originario di Formignano, località collinare in provincia di Cesena, ha raccontato della miniera di zolfo all’ombra della quale è cresciuto. Mentre si intensificava la conoscenza del dialetto chi ha una bella voce intonava canti popolari. E nei video mandati via Whatsapp alle docenti non è mancato chi dispensava perle di saggezza come Giacomina, invitando a più riprese ad aiutare chi rimaneva indietro con le spiegazioni, ma soprattutto a impegnarsi nello studio e a voler bene agli amici. Proprio a lei che ha festeggiato «i suoi primi 103 anni», come ama ripetere, gli scolari della Saffi hanno inviato una fantastica torta multipiano, realizzata in cartoncino, sormontata da una miriade di candeline e decorata con nastri, pon pon e grosse perle. Tutti termini da tradurre subito nella lingua di Giovanni Pascoli, poeta che peraltro è stato presentato alle classi dagli ospiti originari di San Mauro Pascoli, fermo restando che la progettazione ha coinvolto anche i nonni non romagnoli, a cui è stato affidato il compito «di realizzare cammei per condividere esperienze e racconti del passato». Ora tutti sono pronti a salire nuovamente in cattedra, per promuovere uno scambio affettivo intergenerazionale, ma anche comprendere e valorizzare la diversità, senza perdere le proprie radici. «E tra le idee in cantiere spicca la traduzione di fiabe in dialetto», ricordano i nonni limited edition invitando gli istituti a farsi avanti.

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