Bellaria, dopo Masterchef, ora Aquila vola su Food Network

Zio Bricco, che carriera! Il vincitore della decima edizione di Masterchef, Francesco Aquila, dal 12 settembre ha spiccato il volo in prima Tv su Food network canale 33. L’appuntamento domenicale con “Il volo dell’aquila”, prodotto da Endemol Shine Italy per Discovery Italia, è alle 15, ma anche in anteprima streaming suD discovery+.

«Sono 10 puntate da mezz’ora l’una. – spiega il neo conduttore, pugliese per nascita, ma bellariese d’adozione - dove spiego ricette facili e adatte a tutti, da riprodurre a casa, coinvolgendo anche i piccoli». Con tanti trucchi per far mangiare le verdure proprio a loro. Perché la «semplicità è d’obbligo – nota – e parlo per esperienza. Ogni volta che sui libri trovavo una preparazione fantastica, ma complicata, rinunciavo. Una simile ricetta infatti è bella ma non balla». Perciò fa «l’esatto contrario, scegliendo ingredienti facili da trovare, semplici da preparare, ma con un bell’impiattamento».

Ricette comfort quindi, ma anche salutari e con zero sprechi. Il tutto condito con i ricordi. Così ad esempio, parlando dei baci di “dama salati”, ha ricordato il primo bacio dato a 14 anni ad una ragazza mai più rivista: «Continuerò a raccontarmi. Anche il mio libro, “My way. Zio Bricco che ricette!”, giunto alla quarta ristampa, è una sorta di bloc notes da sfogliare ogni giorno, quasi un’autobiografia e proseguirò su questa linea».

Immancabile la gestualità alla Salt Bae. «Ormai è il mio marchio ma mi viene naturale. – confessa –. Persino quando prendo il caffè a casa sollevo il mignolo». Informali anche gli outfit per andare in onda con magliette colorate e bretelle. «Non sono uno chef, - ribadisce Aquila - entro con tranquillità nelle case e mi vesto di conseguenza. Chiunque può rispecchiarsi in me. Ma sono un maitre d’hotel e così mi pongo», rimarca. Fermo restando che coppole e bretelle gli ricordano il «tempo andato e anche tanti anziani», una categoria che a suo parere «dovremmo ringraziare tutti più spesso».

A ribadire che la tradizione sposa l’innovazione è infine il suo linguaggio, «essenziale e chiaro». Perché «il tempo per cucinare è poco e i social spopolano con ricette di un minuto e mezzo. Per cui al bando la noia. – promette -. Ogni volta preparo 2 piatti e un cocktail (analcolico e non) a tema, rievocando le origini pugliesi e l’infanzia romagnola. Perché il bello è che non si smette mai di imparare».

«Intanto essere arrivato fin qui - sottolinea - è una bellissima avventura che mi ha condotto dal noto all’ignoto. Chi l’avrebbe immaginato? Ho un programma tutto mio su un canale importante». A gratificarlo anche di più, dice, è il fatto che «molti format invitano ospiti per avere supporto», invece lui è da «solo davanti alle telecamere, dall’inizio alla fine». Intanto ha riposto nel cassetto l’insegnamento allo Ial di Riccione ma porta nel cuore tutti e soprattutto la sua famiglia. Ed assicura: «Non finirà qui, mi rivedrete ancora».

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