Beatles - Revolver (Special Edition - Super Deluxe)

Cultura

Questa versione Super Deluxe del box di “Revolver” contiene, tra l’altro, quattro lp con l’album in formato remix (un remix in grado di “liberare” e far librare i suoni prima agglutinati del disco…), take inediti di prove in studio, una versione acustica e melanconica di Yellow Submarine e persino le versioni mono dei pezzi incisi negli anni Sessanta. Un cofanetto elegante, ricco di immagini e musica, che celebra uno dei lavori più significativi dei Fab Four.

“Revolver”, uscito nel 1966, è forse l’album che meglio rivela quanto fosse originale la musica del quartetto di Liverpool se confrontata allora con certe regole della forma-canzone.

Le canzoni dei Beatles, che non di rado iniziavano e finivano nella tonalità “sbagliata”, cercavano di sfuggire alla quadratura tradizionale del periodare melodico, cioè alle otto o sedici battute di ogni sezione strofica, suddivise in frasi melodiche dalle lunghezze e simmetrie più o meno costanti. Le loro frasi assumevano respiri diversi dal solito, che contribuivano a sottolineare particolari effetti emotivi, narrativi o drammaturgici del testo. Brani, la cui struttura presentava battute che “spezzavano” l’uniformità del 4/4 (She Said She Said), che contemplavano degli strumenti esotici (Love You To) e, soprattutto, erano costruiti cercando soluzioni nell’ambito delle possibilità offerte dallo studio di registrazione (Tomorrow Never Knows). Come ha sottolineato Ian MacDonald, inoltre, “molti musicisti con una lunghissima esperienza alle spalle arrivarono a stupirsi delle loro straordinarie successioni di accordi”. Senza dimenticare, infine, la qualità lirica dei pezzi: “Se guidi un’auto, tasserò la strada / Se provi a sederti, tasserò la sedia / Se hai troppo freddo, tasserò il riscaldamento / Se fai una passeggiata, tasserò i tuoi piedi / L’esattore! / Perché sono l’esattore / Sì, sono l’esattore / Non chiedermi per cosa lo voglio (Ah-ah Signor Wilson) / Se non vuoi pagare di più (Ah-ah Signor Heath) / Perché sono l’esattore / Sì, sono l’esattore / Dunque il mio consiglio per chi muore / Dichiarate gli spiccioli sugli occhi / Perché sono l’esattore / Sì, sono l’esattore / E state lavorando per nessun altro all’infuori di me” (Taxman); “La tua giornata inizia / La testa ti fa male / Scopri che tutte le sue parole gentili continuano a rimanerti impresse / Quando lei non ha più bisogno di te / Lei si sveglia / Si prepara / Si prende il suo tempo e non sente di dover fare in fretta / Lei non ha più bisogno di te / E nei suoi occhi non vedi nulla / Nessun segno d’amore dietro le lacrime / Versate per nessuno / Un amore che sarebbe dovuto durare anni!” (For No One); “Mi misi in cammino / Non sapevo cosa avrei trovato laggiù / Forse un’altra strada / Dove poter trovare un’altra mente / Poi improvvisamente ti vedo / Ti ho detto che ho bisogno di te / Ogni singolo giorno della mia vita? / Non sei scappata, non hai mentito / Sapevi che volevo solo stringerti / E se te ne fossi andata, già sapevi / Che ci saremmo rivisti / Perché te l’avevo detto / Sei fatta per starmi vicino / E voglio che tu mi senta dire / Che saremo insieme ogni giorno” (Got To Get You Into My Life).

“È proprio il massimo - diceva John Lennon a proposito di alcuni brani contenuti in ‘Revolver’ e, più in generale, del processo compositivo - quando sei come posseduto, come un medium. Sedersi da qualche parte e a un certo punto della notte o quando meno te l’aspetti salta fuori la canzone: è la cosa più eccitante. Così a un certo punto ci stai girando intorno quando arrivano improvvisamente le parole e la musica; e io penso, bene, ma posso dire di averla scritta io? Ma io non so chi diavolo l’ha scritta: so solo che a un certo punto mi trovo con questa dannata canzone che è spuntata dal nulla”.

Quella dei Beatles, e “Revolver” ne è una delle più fulgide testimonianze, è un’avventura che esprime perfettamente il sogno artistico di un’intera generazione e che ha fatto diventare il rock “la musica classica dei nostri giorni”. Nelle loro canzoni si percepisce la capacità di scoprire le corde emotive giuste e racchiuderle in un codice adatto a raggiungere tutti. Un atto creativo guidato dall’amore come “contenuto assoluto” e teso a incoraggiare una rivoluzione nelle abitudini e nei comportamenti i cui effetti sono ancora visibili.

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