Battaglia in consiglio per la proprietà del lago di Acquapartita

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Gli accordi finali della mediazione in corso sul lago di Acquapartita e la sua proprietà sono ancora misteriosi. L’argomento, che vede coinvolti Comune di Bagno di Romagna, Riv srl (la società proprietaria dell’Hotel Miramonti e aree limitrofe), Bper Banca spa (che ha concesso finanziamenti alla Riv con garanzie ipotecarie anche su terreni del lago e dintorni) e Comero Nord srl società agricola (che ha venduto terreni con particelle riguardanti il lago alla Riv), era all’ordine del giorno del consiglio comunale di martedì 7 giugno. Ma dopo una lunga discussione si è deciso per un rinvio e un nuovo passaggio dell’argomento in commissione. Ieri poi è arrivata la convocazione di un consiglio comunale straordinario con “l’approvazione parziale dell’accordo di mediazione” come unico punto in ordine del giorno, seguita dalla nota che comunicava come l’assise «a causa della natura degli argomenti trattati, si svolgerà esclusivamente in modalità telematica riservata ai consiglieri comunali».

L’accordo presentato martedì prevede che la completa proprietà del lago venga riconosciuta al Comune, compresa una fascia di 5 metri attorno al lago, mentre la Riv srl acquisisce la proprietà dell’isolotto, si impegna a lasciare libero accesso alle aree circostanti e a predisporre e realizzare un progetto di sistemazione delle aree attorno al lago. Il Comune si impegna a contribuire con 50.000 euro. Ma non appare un accordo “equilibrato” ai gruppi di minoranza, anche perché il Comune ha richiesto al tribunale di Forlì che venga riconosciuta formalmente la titolarità dell’Ente su tutta una serie di particelle (anche del lago) e si ritiene ci siano buone probabilità di successo. Al momento ai Registri della Proprietà Immobiliare risultano iscritte come proprietà della Riv. La società ha acquistato le aree dalla Comero Nord, che però le aveva in regime di concessione e non di proprietà. Anche negli atti di compravendita tra Comero Nord e Riv si fa specifico riferimento al fatto che le aree erano in concessione. Però alla fine il Comune si è trovato senza più intestazioni. E quindi chiede che le trascrizioni vengano cancellate e che vengano dichiarate inefficaci le iscrizioni ipotecarie esistenti su alcune di queste aree, visto che il legittimo proprietario, e cioè il Comune stesso, non lo sapeva e non era d’accordo.

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